Nell’ultimo semestre del 2021 mi sono sottoposta a ad lavoro odontoiatrico presso un regolare e abilitato studio dentistico: dopo alcuni mesi è sorta una problematica cui il dentista ha proceduto alla risistemazione. Data odierna è sorta altra problematica cui ho chiesto il rimborso della somma pagata quale parcella. Lo studio dentistico ha riferito che rimborserà l’importo della parcella versandolo sul mio Iban. La problematica che ora mi sorge è: poiché l’importo della parcella verrà rimborsato, dovrò annullare questa spesa medica in dichiarazione redditi, avendone ricevuta la restituzione?
Vale il principio di cassa, secondo il quale le spese sanitarie sostenute nel 2021 vanno detratte nella dichiarazione dei redditi 2022 (anno d’imposta 2021) anche se sono state annullate (o rimborsate) nel 2022 e comunque prima della presentazione della dichiarazione dei redditi 2022 (anno d’imposta 2021).
Nella dichiarazione dei redditi 2023 (anno di imposta 2022) nel rigo D7, colonna 4 andrà riportato l’importo rimborsato nel corso del 2022.
Ciò anche se lo sgravio della fattura relativa alla prestazione annullata, interviene prima della data di presentazione della dichiarazione 2022 anno di imposta 2021.
Riportare, infatti, nella dichiarazione dei redditi 2022 (anno di imposta 2021) le spese sanitarie sostenute nel 2021 al netto di quelle annullate nel 2022 potrebbe creare qualche problema in quanto, l’anno successivo (2023), all’Agenzia delle Entrate risulterà l’annullamento registrato nel 2022 dal prestatore di un rimborso a favore del contribuente – tuttavia non riportato, dal contribuente stesso, nel rigo D7, colonna 4, della dichiarazione dei redditi 2023 – anno di imposta 2022.
In conclusione, per evitare problemi nei controlli incrociati, conviene attenersi al principio di cassa e non semplificare le cose detraendo le spese mediche sostenute nel 2021 al netto degli importi rimborsati nel 2022 (prima della presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al 2021).
11 Aprile 2022 · Giorgio Valli
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