Rifornimento carburante – Come funziona il blocco di somme a garanzia del pagamento

Tutela consumatore - servizi bancari e finanziari












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A me sono stati trattenuti per 15 giorni e me ne sono accorta ieri per caso: sentita la banca, poche ore dopo nel mentre del collegamento, l’addebito dei 101 euro scompare.

Mi dicono essere un problema del circuito Visa. Mi dicono che i soldi non vengono tolti ma restano di fatto sul conto. Ma come? Se per 15 giorni erano presenti col segno meno nell’estratto conto, come facevano ad esserci?

Comunque nel corso della telefonata è fisicamente scomparsa ogni traccia di quell’addebito (come se non ci fosse mai stata quell’operazione) e questa modalità appare ancora più scorretta.

Faccio notare inoltre che tra i mille avvisi su un distributore leggere una dicitura tipo “prelievo soggetto a verifica” o qualcosa di simile è ben diverso che scrivere “se prelevate pagando con carta vi saranno sistematicamente prelevati 101 euro per un paio di settimane”.

Parse dei cachi, in ginocchio davanti alle multinazionali, protezione consumatori fittizia!

Il problema riscontrato non è riconducibile alla società distributrice del carburante: infatti, il rifornimento di carburante in self-service pre-pay con pagamento a mezzo carta di credito/bancomat prevede che venga effettuata una pre-autorizzazione (in genere di 101 euro) pari al tetto massimo di carburante erogabile a ogni singola transazione (clausola, che, peraltro, si accetta esplicitamente con la sottoscrizione del contratto standard e della quale, come dice lei, si dovrebbe essere al corrente).

Tale meccanismo e i conseguenti tempi di riaccredito dell’importo al netto di quanto effettivamente addebitabile per il prelievo di carburante, non dipendono quindi dal gestore dell’impianto di distribuzione, né dalla società distributrice, ma sono di competenza del circuito bancario emittente della carta. E, quindi, il gestore della stazione di rifornimento non può essere tenuto a fornire una informazione della quale il cliente informato, e aduso a servirsi delle carte di credito, dovrebbe essere ampiamente al corrente.

Per lamentare, invece, eventuali eccessivi tempi di riaccredito dell’importo non utilizzato, è consigliabile presentare reclamo scritto alla banca emittente la carta e, successivamente, se del caso, adire l’Arbitro Bancario Finanziario.

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23 Luglio 2019 · Simonetta Folliero

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