Ricorso avverso avviso di pagamento Consorzio di bonifica – Notifica degli atti a mezzo posta

Notifica atti a mezzo posta in caso di ricorso avverso un avviso di pagamento del Consorzio di bonifica


DOMANDA

In data 17/12/2020 mi è stato recapitato per posta ordinaria un avviso di pagamento del Consorzio di Bonifica delle Paludi di Napoli e Volla, con il quale mi viene richiesto il pagamento del contributo di bonifica per il 2020 nonché quello relativo al 2015 ed al 2016, per un importo di circa 75 euro. In detto avviso si fa riferimento ad un termine di pagamento abbondantemente trascorso (16/11/2020) ma si ammette un termine di 15 giorni per il pagamento, laddove venisse recapitato in ritardo. Come certamente a voi noto, si tratta dell’annosa questione dei contributi richiesti dai vari Consorzi a livello nazionale, più volte sollevata in sede giurisdizionale da molti contribuenti, i quali hanno ottenuto nella stragrande maggioranza dei casi delle pronunce a loro favorevoli alla luce della giurisprudenza che ha sancito l’illegittimità del tributo in mancanza della prova di un effettivo beneficio per il contribuente derivante dalle opere di bonifica. Nondimeno il Consorzio in parola, nonostante le suddette pronunce, continua pervicacemente ad inviare gli avvisi di pagamento e le successive ingiunzioni fiscali (anche ai contribuenti vittoriosi), minacciando ed eseguendo in molti casi il fermo amministrativo di veicoli anche per importi esigui. Anche in questo caso il fermo sarebbe illegittimo come ho avuto modo di leggere altrove.Ad ogni buon conto, ritenendo anche io un vero e proprio sopruso l’imposizione di un tributo derivante tra l’altro da un vecchio Regio decreto che avrebbe avuto ragione d’essere negli anni 30 quando la zona in cui abito era effettivamente una palude, vorrei presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale, anche se l’esiguità dell’importo richiesto dovrebbe scoraggiare chiunque dal rivolgersi alla Giustizia. Ancorché l’avviso di pagamento sia un atto autonomamente impugnabile, posso per ora ignorare tale avviso (si ribadisce, inviato con posta ordinaria) ed impugnare la successiva ingiunzione fiscale che verosimilmente mi verrà notificata a mezzo raccomandata a/r? Chiedo ciò perché il termine di 60 giorni per l’impugnazione dell’avviso appare viepiù incerto, visto che il Consorzio non potrebbe provare l’invio né la ricezione da parte mia dell’avviso (in teoria potrei presentare il ricorso ben oltre i 60 giorni, assumendo di aver ricevuto l’avviso nelle prime settimane del 2021 o addirittura di non averlo mai ricevuto, il che mi permetterebbe di evidenziare al Giudice tributario l’avvenuta prescrizione del tributo relativamente al 2015).Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione.Francesco


RISPOSTA

Una comunicazione per posta semplice non è assimilabile ad una notifica: l’articolo 1334 del codice civile stabilisce che gli atti unilaterali producono effetto dal momento in cui pervengono a conoscenza della persona alla quale sono destinati. Addirittura, come sancito dalla sentenza della Corte di cassazione 12822/2016, la presunzione di conoscenza di un atto, del quale sia contestato il suo arrivo a destinazione, non è integrata dalla sola prova della spedizione della raccomandata, essendo necessaria, attraverso l’avviso di ricevimento o l’attestazione di compiuta giacenza, la dimostrazione del perfezionamento del procedimento di notifica.Insomma, nessuno potrà contestarle l’affermazione secondo la quale nessuna comunicazione le sia finora pervenuta dal Consorzio Bonifica delle Paludi di Napoli e Volla.


18 Dicembre 2020 - Marzia Ciunfrini

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