Ho inviato due raccomandate al locatore dell’appartamento in mia conduzione e per entrambe non c’è stato il loro ritiro con conseguente ritorno al sottoscritto mittente. Nello specifico, la prima riguardante una documentazione contrattuale; la seconda riguardante le nuove coordinate bancarie a me comunicate mediante raccomandata con le coordinate bancarie (IBAN, intestatario e nome Banca) dove versare l’affitto mensile. Al primo bonifico effettuato su queste coordinate, a conclusione dell’operazione, è emerso che il nome della Banca è diverso da quello indicato dal locatore nella sua raccomandata. In proposito ho inviato al locatore una mia raccomandata riferendo che il bonifico era andato a buon fine, con l’IBAN e intestatario, ma il nome della Banca risultava era di un altro Istituto Bancario e che, comunque, il sottoscritto riteneva pagato l’affitto della mensilità corrispondente.
Il quesito che vorrei porre è: a comprova della raccomandata, ovvero di quello che è stato scritto all’interno del foglio, conviene non aprire la busta e lasciarla intatta così come spedita?
Se l’indirizzo del destinatario è quello di residenza al momento della spedizione, la raccomandata risulterà correttamente notificata per compiuta giacenza, ovvero al decimo giorno di giacenza senza che il destinatario abbia provveduto al ritiro.
Certamente allo stato attuale meglio non aprire la busta per dimostrare, eventualmente in sede giudiziale, che essa non era vuota ed accertare l’effettivo contenuto.
Tuttavia, va osservato che se la busta fosse stata consegnata al destinatario o da questi ritirata prima della riconsegna al mittente, il destinatario avrebbe sempre potuto asserire, senza tema di smentita, che la busta era vuota oppure che essa portava un contenuto diverso da quello effettivamente trasmesso.
Per questo motivo la raccomandata AR che si notifica per essere prodotta eventualmente in sede giudiziale, si effettua su foglio piegato, chiuso ai lati (con nastro adesivo o con punti spillatrice) e senza busta (direttamente in piego). Indirizzo e destinatario, con timbro postale, vengono così posizionati sul retro della comunicazione ed il destinatario non potrà mai asserire di aver ricevuto una busta vuota.
Nella fattispecie, andrà poi gelosamente conservata la comunicazione e la busta con cui il locatore ha trasmesso l’indicazione dell’IBAN su cui effettuare l’accredito del canone di locazione.
12 Aprile 2022 · Marzia Ciunfrini
Clicca qui per visualizzare i contenuti correlati
Questo post totalizza 118 voti - Il tuo giudizio è importante: puoi manifestare la tua valutazione per i contenuti del post, aggiungendo o sottraendo il tuo voto
Cosa stai leggendo - Consulenza gratuita
Stai leggendo FAQ page – Tutela del consumatore e risarcimento danni a persone e cose » Raccomandate non ritirate dal destinatario – Compiuta giacenza e comunicazione in piego. Richiedi una consulenza gratuita sugli argomenti trattati nel topic ponendo un quesito.