Fideiussione a favore di creditore rimasto insoddisfatto da escussione coattiva del debitore principale












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Nel 2001 io (A) ho concesso fideiussione al fratello (B) per mutuo trentennale prima casa erogato dalla Banca (C) con ipoteca 1° grado su immobile di B: B ha pagato per 11 anni poi ha cessato per problemi economici.

C ha posto a sofferenza B con Raccomandata AR del 09/05/2013. C ha Comunicato con Raccomandata AR ad A e B il 13/05/2013 intimazione al saldo residuo mutuo (in difetto C si riterrà libera di agire giudizialmente per il recupero credito; non viene specificata messa in mora ecc.).

C si è insinuata in Pignoramento casa di B promosso da ex moglie (ipoteca 3° grado) in causa divorzio da B. Da pignoramento solo C ha ottenuto € 135.000, dei 198.000 esigibili, da vendita.

Ad oggi decorsi poco più di CINQUE ANNI dal 13/05/2013 può C chiedermi somme residue del debito stante la mia fideiussione (nonostante C sia stata abbondantemente ristorata anche se non del tutto)?

Cosa rischio io (A) a comprare prima casa con diritto di abitazione e nuda proprietà moglie?

Lei (fideiussore) è obbligato nei confronti della banca che a suo tempo erogò il mutuo, solidalmente e illimitatamente con suo fratello (debitore principale), per un importo di 63 mila euro più gli interessi legali che nel frattempo matureranno e le spese per la procedura di escussione coattiva che la banca dovesse avviare nei suoi confronti.

Per quanto riguarda i rischi che lei corre, acquistando un nuovo immobile, visto che non accenna al regime familiare vigente con il coniuge, e neppure ritiene di riferire chi acquista e con i soldi presi dal conto corrente di chi, dimostra di non sapere che se l’acquirente concede il diritto di abitazione gli resta l’intera proprietà costituita da mura più usufrutto (diritto di abitazione e usufrutto non sono la stessa cosa), si può solo dire sinteticamente che rischia di finire nello stesso pasticcio architettato anni fa con il pignoramento avviato da sua cognata titolare di una misera ipoteca di terzo grado.

Nella condizione descritte meglio che lei o sua moglie rinunciate alla proprietà di un immobile.

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4 Giugno 2018 · Simone di Saintjust

Volevo aggiungere che con mia moglie sono in separazione dei beni, lei non è coinvolta dalla fideiussione da me prestata a favore di mio fratello, e per l’acquisto della nuova abitazione prima casa i soldi sono di nostro figlio: per la precisione paga lui.

Meglio se acquista direttamente il figlio (rischioso ricorrere a prestiti fra parenti): poi il figlio concede il diritto di abitazione al padre e dona l’immobile (gravato da diritto di abitazione) alla madre. Attenzione però: se il creditore, indagando sui passaggi di denaro per l’acquisto dell’immobile, rinviene solo una labile traccia di donazione indiretta da padre (fideiussore debitore) a figlio, cioè un preliminare passaggio di soldi da padre a figlio, rischiate revocazione dell’atto di compravendita ed espropriazione dell’immobile.

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4 Giugno 2018 · Simone di Saintjust

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