Vorrei accettare l’eredità di un parente in quanto non c’è l’ombra di creditori o vincoli sui beni, tuttavia ricordo vagamente che in passato gli era capitato di chiedere dei soldi in prestito (non a istituti). Come ci si può tutelare da eventuali debiti che dovessero sorgere dopo l’accettazione? Possibile che la legge non offra alcun rimedio per questi casi? Non c’è un modo (ad esempio un’istanza) con cui si può chiedere prima dell’accettazione un termine entro il quale chi ha crediti verso il defunto deve farsi vivo?
Esiste un termine di prescrizione entro il quale il creditore del defunto debitore, per mantenere il diritto al rimborso, deve manifestare, all’erede, la volontà di ottenere quanto gli è dovuto: si tratta di dieci anni decorrenti dell’insorgenza del credito rispetto al de cuius.
Altresì, la normativa vigente offre all’erede la possibilità di accettare l’eredità con beneficio di inventario: con l’accettazione con beneficio di inventario l’erede è tenuto a rimborsare i creditori del defunto fino ad un massimo pari al valore dell’eredità ricevuta.
19 Maggio 2022 · Annapaola Ferri
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