Pensionato ex impiegato nel settore pubblico – Vorrei trasferire la mia residenza in un paese estero per ottenere la pensione lorda INPS come netta (o quasi)


Il pensionato che in Italia percepisce una pensione lorda INPS di 2500 euro, se residente in Tunisia arriverebbe a percepire 2.466 euro di pensione netta





Ho un impiego nel settore pubblico e fra qualche mese andrò in pensione di vecchiaia: alcuni amici mi hanno detto che potrei trasferire la mia residenza in un paese estero, come il Portogallo, per poter percepire dall’INPS l’importo della pensione lorda, potendo pagare le tasse vigenti in Portogallo, ove, peraltro, la mia pensione sarebbe sottoposta ad una aliquota molto bassa.

Purtroppo come pensionato pubblico non potrà scegliere come residenza quella portoghese, con la quale godrebbe di una flat tax del 10% per 10 anni, almeno fino a quando la Corte di Giustizia UE non si pronuncerà sulla disparità di trattamento fra i pensionati provenienti dal settore privato e quelli provenienti dal settore pubblico.

I pensionati italiani provenienti dal settore pubblico, infatti, potranno trasferirsi in un paese estero, ma solo in Tunisia (esenzione fiscale su 80% della pensione e sul residuo trattenuta massima del 7%) , Australia, Cile e Senegal: o meglio, anche i pensionati italiani provenienti dal settore pubblico potranno trasferirsi all’estero dove più gli aggrada, ma solo se il paese estero è uno fra Tunisia, Australia, Cile e Senegal potranno pretendere dall’INPS il trattamento fiscale sulla pensione in base ai prelievi stabiliti nel paese di residenza. Altrimenti, i pensionati italiani provenienti dal settore pubblico, ovunque trasferiscano la propria residenza, saranno tassati sempre in base alle aliquote IRPEF vigenti in Italia.

Per comprendere l’entità del beneficio basta considerare, per esempio, che in Tunisia un pensionato italiano (proveniente dal settore pubblico o privato) titolare di una pensione lorda INPS di 2.500 euro, percepirebbe in Italia una pensione netta di circa 1860 euro: in Tunisia, invece, arriverebbe a poter spendere 2466 euro circa.

Ricordiamo che per ottenere la residenza fiscale all’estero, il pensionato italiano non deve essere stato iscritto all’anagrafe della popolazione residente in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili), con iscrizione nello stesso periodo di tempo nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE).

25 Aprile 2023 · Giorgio Martini


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