Pagamento retta RSA Residenza Socio Assistenziale anziani – Garante che ha rinunciato all’eredità

Chi ha prestato garanzia è giuridicamente obbligato al pagamento delle rette di degenza rimaste inevase, anche se ha rinunciato all'eredità












Mio padre, di 84 anni e invalido al 100%, è stato mandato, su consiglio degli assistenti sociali, in una RSA di Asti.

Avendo l’accesso al conto corrente online di mio padre ho pagato la prima retta. Mio padre, che purtroppo non era molto in sé, ha chiamato la banca per bloccare la carta di credito e la possibilità di accedere dal conto online.

La scorsa settimana è mancato, lasciando un conto aperto con la RSA di 4200 euro.

Avendo mio padre dei debiti e volendo io rinunciare all’eredità non ho l’accesso al conto corrente di mio padre. L’unica cosa che mi è stata possibile fare è far pagare alla banca, tramite il conto corrente di mio padre, le spese funerarie.

Oggi ho ricevuto una lettera dalla RSA che mi chiede il pagamento delle rette mancanti e mi ricordano che ho firmato un documento in cui faccio da garante.

Mio padre aveva bisogno di essere trasferito con urgenza in una RSA, non mangiava da due giorni ed era gravemente non autosufficiente, in quel momento avrei firmato qualunque cosa.

Ho letto che la retta RSA spetta solo al diretto interessato e al suo patrimonio (che in questo caso è pari a zero). Inoltre faccio presente che il mio ISEE è praticamente zero e non ho nessuna proprietà fuorché un auto del 2001.

Come posso intervenire affinché la RSA non mi chieda più i soldi? (sono l’unico parente in vita in quanto mio padre era anche vedovo).

Purtroppo, avendo firmato in qualità di garante, lei è giuridicamente obbligato al pagamento delle rette di degenza rimaste inevase, anche se ha rinunciato all’eredità.

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1 Giugno 2016 · Annapaola Ferri