Pagamenti in contante demonizzati – Pos: ma quanto ci costi? La parola ai commercianti

Carta di credito, norme antiriciclaggio - limiti di utilizzo del contante, tutela consumatore - servizi bancari e finanziari












Sono un commerciante e condivido l’idea proposta da governo e istituzioni, di limitare l’uso del contante per aumentare i pagamenti tracciabili: sarebbe anche ora, però, di diminuire i canoni impostaci dalle banche per utilizzare i POS.

Altrimenti, per continuare a guadagnare qualcosa, saremmo sempre costretti ad aumentare i prezzi o a rifiutare i pagamenti tracciabili.

Dobbiamo campare anche noi, insomma!

Negli ultimi mesi il governo e le istituzioni hanno ha chiesto rigore contro l’evasione fiscale: uno dei metodi, sicuramente, è ridurre i contanti promuovendo l’uso dei pagamenti elettronici.

Ma quanto costa a un esercente un pagamento tramite Pos e come funziona?

Non è possibile definire un importo esatto, perché la spesa è dovuta a vari fattori, nello specifico quattro:

  • costo dell’installazione. Sebbene sia una spesa che si deve sostenere solo una volta, è da considerarsi nel totale. Comprende il costo dell’hardware, il tecnico per l’installazione a domicilio, l’abbinamento del lettore al proprietario, la configurazione della rete e i test per verificare il funzionamento;
  • canone mensile. Per accettare i pagamenti con il Pos, ogni esercente deve tenere conto anche di questo: periodicamente deve versare una somma per il comodato d’uso;
  • costo fisso per transazione. Ogni pagamento con il Pos prevede pochi centesimi – generalmente non più di 10 – che alcuni istituti bancari fanno pagare per ogni transazione effettuata;
  • costo percentuale di ogni pagamento. Questo dipende dal circuito utilizzato e dalla tipologia di carta, comunque, per ogni pagamento con il Pos l’esercente deve pagare una commissione di una certa percentuale sul valore della transazione.

Ua domanda sorge quasi spontanea: è possibile risparmiare? Diciamo di sì. S

ono entrati in commercio i mobile Pos, che sono decisamente più economici perché azzerano i costi di installazione, dato che non è più necessaria la mediazione dei gestori dei terminali: tutto può essere effettuato in qualsiasi momento da remoto da parte dell’esercente.

Inoltre, il lettore per le carte viene acquistato definitivamente, azzerando i costi mensili del Pos.

Comunque, per incentivare i commercianti a mettersi in regola con l’obbligo del Pos, nella nuova manovra sono previsti anche dei Bonus, in vigore da luglio 2020: per gli esercenti ci sarà un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni applicate sui pagamenti con carta di credito.

Inoltre,nei pagamenti con Pos ci sarà una riduzione del costo delle commissioni interbancarie allo 0,3% per le carte di credito e dello 0,2% per bancomat, carte di debito, postepay e paypal.

Ulteriori riduzioni sulle commissioni verranno poi applicate per i pagamenti con il Pos fino a 5 euro.

I maggiori benefici saranno sicuramente per le realtà più piccole che finora hanno faticato o non sono riuscite a garantire il pagamento elettronico.

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17 Dicembre 2019 · Gennaro Andele