Avevo una revolving per anni pagata regolarmente: poi la finanziaria, più di un anno fa, ha chiuso i crediti in italia e mi ha accordato di rientrare con un finanziamento di euro 5000 a 100 euro al mese circa.
Ho perso il lavoro e da un anno nn posso piu pagare. Ho anche un mutuo e le spese di casa. e non so come fare. Loro mi spaventano, ma io che m invento? La casa l’ho acquistata com un mutuo che sto ancora a fatica pagando. Ho un’auto di proprietà che varrà al massimo 1500 euro, non ho stipendio dal 2012 e il debito ammonta a 4400 euro.
Bisogna affrontare la situazione con lucidità, cercare di continuare a pagare il mutuo casa e non lasciarsi spaventare dalle minacce del creditore che reclama il rimborso dei sospesi relativi alla revolving.
Solo un soggetto stravolto da inconsulto spirito di rivalsa, e non una società che deve improntare il proprio comportamento, anche nella riscossione coattiva, a criteri esclusivamente economici, anticiperebbe, nel tentativo di recuperare un credito di nemmeno 5 mila euro, spese ben maggiori della somma da recuperare per espropriare un immobile e vedere poi, quasi sicuramente, assegnare tutto il ricavato della vendita all’asta al creditore garantito da ipoteca (la banca che ha erogato il mutuo).
Neanche è pensabile che il creditore proceda al pignoramento di un veicolo usato: anche in questo caso le spese supererebbero il ricavato della vendita giudiziale (sempre ammesso che si riesca a piazzare l’auto).
Al massimo, il creditore potrebbe pensare di iscrivere ipoteca sulla casa: ma a quale scopo, anticipare spese per ottenere il rimborso a babbo morto, quando e se il proprietario debitore decidesse di vendere l’immobile? Non è questo il mestiere di una finanziaria.
L’azione più efficace da portare avanti sarebbe il pignoramento del conto corrente (ma presumo che nel suo non ci sia trippa per gatti) o il pignoramento dello stipendio (problematico per un disoccupato).
Concludendo: lo scenario più verosimile vede la finanziaria vendere il proprio credito ad una società specializzata nel recupero. Questa la proprorrà un saldo stralcio (pochi soldi, maledetti e subito per chiudere la questione). Oppure, al massimo, attenderà che lei trovi occupazione da lavoratrice dipendente per procedere al pignoramento dello stipendio nella misura pari al 20% del netto percepito.
Niente di più, niente di meno.
28 Novembre 2016 · Ludmilla Karadzic