Mutui: tassi in aumento – Come fanno le famiglie già in difficoltà?

Mutui: tassi in aumento - Come fanno le famiglie già in difficoltà?












Ho stipulato un mutuo ipotecario e i tassi di interesse, in questo periodo, sono leggermente saliti: pur restando bassi, a volte, non riesco a rispettare le scadenze, a causa della crisi.

Come fare?

Aumentano ancora leggermente i tassi d’interesse sui mutui, pur restando vicini ai minimi storici: a febbraio, secondo il rapporto mensile dell’Abi, il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è cresciuto all’1,30% dopo l’1,27% segnato a gennaio e l’1,25% a dicembre (minimo storico).

In diminuzione invece, “su livelli particolarmente bassi”, il tasso sui nuovi finanziamenti alle imprese: a febbraio è sceso all’1,10% mentre a gennaio era all’1,18%. Il tasso medio sul totale dei prestiti, poi, segna ancora un record al ribasso al 2,24% dopo il 2,26% di gennaio.

Nonostante i tassi siano ai minimi molte sono le famiglie in difficoltà nel onorare i pagamenti dele rate. Causa, manco a dirlo, la crisi generata dal Covid.

Secondo il rapporto trimestrale su Occupazione e sviluppi sociali in Europa, documento ufficiale pubblicato dall’UE, l’impatto economico e lavorativo della pandemia è stato particolarmente duro per le categorie meno tutelate: i giovani e i precari con contratti a tempo determinato sono infatti tra coloro che più hanno subito e tenderanno a subire la crisi in futuro.

Il decreto Cura Italia, varato dal Governo, prevede apposite misure anche per aiutare coloro che sono in difficoltà a pagare le rate del mutuo, a causa di una diminuzione o della perdita improvvisa del lavoro.

La sospensione delle rate del mutuo per l’acquisto della prima casa, fino a 18 mensilità, e la possibilità di disporre di un fondo per il pagamento del 50% degli interessi maturati nel periodo di sospensione sono accessibili se si dispone di particolari requisiti.

Il mutuo, ad esempio, non deve essere superiore a 250 mila euro, l’immobile acquistato deve essere l’abitazione principale e l’ipoteca deve essere in ammortamento da almeno un anno, con un eventuale ritardo nel pagamento delle rate non superiore a 90 giorni.

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17 Marzo 2021 · Gennaro Andele