Madre defunta titolare di pensione di reversibilità con restituzione rateizzata in corso a causa di un importo accreditato dall’INPS ma non dovuto – Cosa devono fare i figli per non pagare il debito della madre?


Il debito INPS si trasmette ai figli: per evitare di dover versare all’INPS, pro quota, il residuo dovuto, i figli devono rinunciare all'eredità





Mia madre, deceduta da circa un mese, era titolare di pensione di reversibilità da parte di mio padre: nella pensione di mio padre, deceduto nel 2018, c’era una trattenuta mensile per una somma che doveva restituire all’Inps a causa di errori commessi dagli impiegati Inps e nel 2020, dopo circa 2 anni dalla morte di mio padre, arriva a mia madre una lettera dell’Inps che chiede la differenza del debito in un’unica soluzione o a rate. Mia madre, non ben assistita da Patronati e simili, risponde di volere una rateizzazione. Arriva una lettera dall’Inps per la rateizzazione a maggio 2021, con bollettini postali da pagare mensilmente, a partire da giugno, dello stesso importo della trattenuta sulla pensione che aveva mio padre. Purtroppo mia madre è deceduta proprio a giugno, per cui non è stato pagato nessun bollettino.

Volevo chiedere che problemi ci potrebbero essere per gli eredi (4 figli). E’ necessario fare la rinuncia all’eredità? Spero di essere stata chiara nella spiegazione del nostro problema. In attesa di risposta, ringrazio e porgo distinti saluti.

Il debito INPS della madre si trasmette ai figli legittimari: per evitare di dover corrispondere all’INPS, pro quota, il residuo dovuto, i figli devono rinunciare all’eredità.

Ai sensi dell’articolo 19 del codice civile, la rinuncia all’eredità deve farsi con dichiarazione, ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione , e inserita nel registro delle successioni.

In caso di mancata iscrizione della rinuncia nel registro delle successioni l’atto non è opponibile ai terzi.

Inoltre, l’articolo 485 del codice civile dispone che il chiamato all’eredità, quando a qualsiasi titolo è nel possesso di beni ereditari (ad esempio quando conviveva con il genitore al momento del decesso), deve fare l’inventario entro tre mesi dal giorno del decesso o della notizia della devoluta eredità oppure, nello stesso termine deve presentare rinuncia all’eredità. Altrimenti rischia di essere considerato erede puro e semplice e restare obbligato per i debiti del de cuius.

3 Luglio 2021 · Michelozzo Marra


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