DOMANDA
A dicembre 2023 abbiamo stipulato un contratto per dei lavori nel mio immobile, con termine per la conclusione a febbraio 2024: dopo aver dato alcuni anticipi e aver fatto una parte dei lavori, con varie scuse la ditta non ha ultimato i lavori. Io ho necessità di entrarvi, non posso attendere i tempi che mi hanno dato per una perizia del Tribunale e vorrei affidare i lavori ad un’altra ditta. Per me il contratto può considerarsi risolto e non ho intenzione di continuare i lavori con la ditta che aveva iniziato i lavori, che reputo inadempiente. Prima di far continuare i lavori alla seconda ditta, vorrei quindi tutelarmi in questo modo: far inviare una lettera dando atto del loro inadempimento e considere il contratto risolto; una volta fatto ciò, farmi fare una perizia giurata e dopo di questa far continuare i lavori. Così facendo metterei nella condizione loro di citarmi in giudizio, giusto? Come ho già accennato, a me interessa solo far proseguire i lavori. Se mi dovessero citare a quel punto avrei la perizia giurata e la lettera inviata
RISPOSTA
A Roma direbbero che il nostro interlocutore se la suona e se la canta: quella individuata è la strada migliore per pagare due volte gli stessi lavori. La lettera inviata e la perizia giurata sono due atti di parte che tutelano niente e nessuno.
12 Settembre 2024 - Simone di Saintjust