Insolvenza fraudolenta

Insolvenza fraudolenta












Sono già intervenuto con una domanda su recupero crediti in Russia e hoo capito che il recupero del credito è cosa complessa: ma se io lascio debiti in Italia, non commetto il reato di insolvenza fraudolenta?

L’articolo 641 del codice penale punisce chiunque, dissimulando il proprio stato d’insolvenza, contrae un’obbligazione con il proposito di non adempierla, commettendo il reato classificato anche come insolvenza fraudolenta.

Difficile oggi, per un debitore consumatore medio, dissimulare (nascondere) il proprio stato di insolvenza, atteso che le centrali rischi elencano tutte le obbligazioni già in corso di rimborso da parte del richiedente il prestito, nonchè gli eventuali inadempimenti (il suo demerito creditizio), mentre la documentazione pretesa dal creditore per aprire nuovamente i cordoni della borsa (ultime buste paga o copia delle più recenti dichiarazioni dei redditi) rendono agevole valutare la sostenibilità, da parte del beneficiario, del rimborso inerente il finanziamento erogando.

Il problema, semmai, potrebbe porsi solo con il primo creditore professionista (banca o finanziaria) caduto in trappola e in ogni caso, poiché non è dato ancora leggere nella mente del debitore l’eventuale proposito ex ante di non adempire al rimborso del prestito richiesto, l’unico elemento che potrebbe comportare una querela, ma per truffa e non per insolvenza fraudolenta, sarebbe la falsificazione della propria capacità reddituale e patrimoniale.

Se, invece, ha ottenuto fortunosamente cento prestiti da cento ignari creditori privati non professionisti (diversi cioè, da banche e finanziarie – tipo parenti, amici o sconosciuti abbindolati e circonvenuti), e per ciascun prestito, ha rimborsato, faccio un esempio, solo la prima e, al massimo, la seconda rata, allora sì, lei deve cominciare a preoccuparsi.

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9 Gennaio 2019 · Chiara Nicolai