Convivere presso l’abitazione di genitori con debiti esattoriali per i quali agisce l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia) – Rischi





Il figlio che va a convivere con i genitori debitori verso la PA per cui agisce AdER, rischia di subire gli effetti della presunzione legale di proprietà





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Padre 83 anni pensionato (con già un recupero obbligatorio sulla pensione) e madre di 81: vivono in affitto in case popolari ed hanno un debito con l’ente che gestisce la casa popolare, in cui essi abitano, di circa 16 mila euro.

Debito con agenzia delle entrate di circa 70 mila euro (dichiarazioni dei redditi mai effettuate, sanzioni, pignoramenti finanziarie ecc…).

Quattro figli, tutti con famiglia tranne me (sono andato in pensione da 6 mesi ) che vivo da solo in affitto. Se dovessi andare a vivere con i miei genitori, cosa rischio? Sono disposto a sistemare il debito con le case popolari, con l’aiuto della pensione di mio padre. Tutto il debito dei miei genitori è derivato dalla cattiva gestione di mia madre (che non percepisce pensione perché non ha mai lavorato). Ora da un mese, faccio io l’amministratore della pensione in accordo con i miei fratelli, dato che mia madre è KO per rottura femore (siamo dovuti intervenire per forza)…

Il massimo che potrebbe capitare al figlio che acquisisca la medesima residenza dei propri genitori debitori verso la Pubblica Amministrazione per cui agisce l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia), è quello che i propri genitori ricevano, presso la propria abitazione, la visita dell’Ufficiale Giudiziario il quale potrebbe pignorare tutti i beni pignorabili presenti nell’appartamento e, quindi, anche oggetti di proprietà del figlio convivente.

Infatti, come è noto, nel pignoramento mobiliare presso la residenza o il domicilio del debitore opera una presunzione legale di proprietà (o appartenenza) dei beni mobili presenti nella sua casa (o azienda o altro luogo a lui appartenente): in pratica tutto quanto è rinvenibile nell’appartamento in cui risiede o domicilia il debitore, viene considerato di proprietà del debitore.

Va tuttavia precisato che un creditore professionale, e non spinto da motivazioni personali di astio verso il debitore, qual è sicuramente AdER, non tenterebbe mai di pignorare arredi ed elettrodomestici situati presso la residenza o domicilio del debitore, se non avesse la ragionevole certezza di trovarvi oggetti di valore. L’azione esecutiva di pignoramento dei beni del debitore ubicati presso la sua residenza o domicilio non è mai finalizzata a raccattare mobilio usato o qualche device elettronico, materiale che risulterebbe difficile da piazzare a prezzo non vile in un’asta pubblica.

Un creditore assennato e razionale, come AdER, potrebbe tentare il pignoramento presso la residenza del debitore solo quando fosse ragionevolmente sicuro che quest’ultimo possa nascondere in casa oggetti di valore, orologi di marca, opere d’arte o di antiquariato, gioielli e contanti.

STOPPISH

10 Settembre 2023 · Paolo Rastelli

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