DOMANDA
Nel 2011 ottenni un finanziamento di 18000€ da Agos mai più restituito: infruttuosi risultarono i loro solleciti ed un loro Atto di precetto, nel 2024 ho controllato tutte le varie CRIF compresa Banca Italia e sono risultato “Pulito”, a febbraio 2024 con mio stupore un altra finanziaria mi ha approvato un finanziamento per acquisto auto usata di 14000€. A luglio 2024 ho ricevuto una semplice ingiunzione di pagamento da un ennesimo recupero crediti inerente il vecchio finanziamento. Mi devo preoccupare o posso dormire tranquillo? Attualmente lavoro ed ho una casa di proprietà.
RISPOSTA
Il fatto che il credito insoddisfatto non sia più censito nei SIC (Sistemi di Informazione Creditizie) non vuol dire, assolutamente, che il creditore cessionario abbia perso il diritto ad esigere il rimborso di quanto gli spetta, diritto che si perde solo con la prescrizione decennale. A proposito di prescrizione, il termine risulterà essere stato differito rispetto alla normale scadenza (decorrente dalla data della prima rata non versata o dalla data di notifica della comunicazione di DBT, ovvero Decadenza dal Beneficio del termine) in seguito ai tentativi di recupero coattivo (precetto) anche se non andati a buon fine.
Se preoccuparsi o meno, pertanto, dipende esclusivamente dalla determinazione del creditore cessionario di voler recuperare il credito. Sicuramente, non potrà dormire tranquillo: lei era e resta un debitore inadempiente, per un credito insoddisfatto non ancora prescritto r, quindi, perfettamente aggredibile dal creditore con l’iscrizione ipotecaria e/o l’espropriazione dell’immobile di proprietà oppure attraverso il pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro.
8 Agosto 2024 - Ludmilla Karadzic
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