Esecuzione dei lavori di ristrutturazione interrotta senza un apparente giustificato motivo – E l’appartamento è al momento inagibile

Emergenza coronavirus o virus covid19, sospensione lavori ristrutturazione per coronavirus












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Il 06/07/2020 ho preso accordi con una Ditta Edile per ristrutturare un appartamento di proprietà: stabilita la somma totale dei lavori e i relativi anticipi in denaro, la Ditta inizia saltuariamente quanto concordato su ristrutturazione appartamento.

La somma data in anticipo, pari a quasi la metà del totale, viene trascritta in forma privata con nostra firma, entrambi i contraenti con data, nome ditta e partita IVA della stessa.

Arriviamo ad oggi, 23 settembre 2020: lavori interrotti e con disagi enormi, senza cucina e servizi igienici non mi è possibile entrare e vivere in questo appartamento.

Quesito: vorrei sapere se posso chiedere risarcimento danni.

Sicuramente potrà avviare un’azione giudiziale di risarcimento danni nei confronti della ditta edile incaricata di eseguire i lavori di ristrutturazione se dalla scrittura privata emerge, con chiarezza, la data limite concordata di consegna dell’appartamento ristrutturato, e dai bonifici a favore dell’appaltatore, la puntualità di trasferimento dei corrispettivi pattuiti.

Va, tuttavia considerato che il comma 2 ter dell’articolo 103 del decreto legge 18/2020 dispone che nei contratti tra privati, in corso di validità dal 31 gennaio 2020 e fino al 31 luglio 2020, aventi ad oggetto l’esecuzione di lavori edili di qualsiasi natura, i termini di inizio e fine lavori si intendono prorogati per 90 giorni decorrenti dalla data di fine emergenza (18 maggio 2020).

Quindi, se nella scrittura privata sottoscritta il 6 luglio 2020 è stato prevista una data di fine lavori, tale data, ai fini dell’eccezione di inadempimento per ritardata consegna, va posticipata di un numero di giorni pari a quelli che intercorrono fra il 6 luglio e il 18 agosto (data di fine del periodo di sospensione previsto dalla legge).

Il danno, in ogni caso andrà dimostrato, se non sono già state previste penali per il ritardo nella consegna dell’appartamento oggetto dei lavori di ristrutturazione, allegando ad esempio, le spese documentate per acquisire e condurre (canoni di locazione) un altro appartamento in affitto per la famiglia che avrebbe dovuto occupare l’unità abitativa ristrutturata o per altro qualsiasi tipo di soggiorno alternativo.

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23 Settembre 2020 · Marzia Ciunfrini

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