Diritto di recesso per un contratto stipulato al di fuori dei locali commerciali
Ho concluso un contratto presso la mia abitazione tramite un consulente per un lavoro di ristrutturazione edilizia (rifacimento bagno) con sconto in fattura. Purtroppo le circostanze non mi hanno portato a leggere bene il contratto (scritto appositamente in piccolo) prima di firmare e fidandomi delle parole di quest'ultimo che mi invogliava a firmare velocemente, ho scoperto successivamente che ci sono clausole molto pericolose e nessuna garanzia a mio favore: Escluso diritto di recesso in quanto beni confezionati su misura e personalizzati (in realtà sono semplici piastrelle e mobili standard ) se l'agenzia delle entrate non eroga devo pagare loro l'intero importo o per qualsiasi altro intoppo che non derivi da loro colpe. pretendono il pagamento totale ( della restante percentuale in anticipo) senza poterla dilazionare in avanzamento lavori E' indicato che entro 180 gg possono finire i lavori ma non dicono la durata tot. dei gg dal momento in cui ...
Contratto di risparmio edilizio - In caso di recesso il diritto di stipula va restituito al cliente
Il contratto di risparmio edilizio (cd. Bausparvertrag) costituisce una particolare forma di mutuo immobiliare, sorta in Germania e disciplinata dalla legge tedesca. In particolare, il regolamento contrattuale si articola in due fasi, una di accumulo e una successiva di mutuo, secondo uno schema che consente al cliente di accumulare, in un determinato periodo di tempo, risparmi finalizzati ad ottenere l'erogazione di un mutuo per l'acquisto o la ristrutturazione di un immobile. La disciplina tipica del contratto di Bausparvertrag prevede che il cliente-aspirante mutuatario (Bausparer), all'atto della sottoscrizione del contratto, abbia l'obbligo di versare una somma a titolo di "diritto di stipula" in favore del finanziatore. La medesima disciplina, nei casi di recesso e in ogni altro caso di scioglimento anticipato del vincolo contrattuale, esclude inoltre la possibilità, per il cliente, di vedersi restituito l'importo così corrisposto. Una simile previsione risulta, tuttavia in contrasto con la disciplina inderogabile di diritto interno, ...
Il recesso di pentimento dal contratto di credito - 14 giorni per esercitarlo
Il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni di calendario per recedere dal contratto di credito collegato all'acquisto di un bene senza dare alcuna motivazione. Tale periodo di recesso ha inizio: il giorno della conclusione del contratto di credito; il giorno in cui il consumatore riceve il prospetto con le condizioni contrattuali, se tale giorno è posteriore a quello indicato al punto precedente. Infatti, Il decreto legislativo numero 141/2010 ha introdotto l'articolo 125-ter testo unico bancario che attribuisce espressamente al consumatore il diritto di recedere dal contratto di finanziamento, collegato all'acquisto di un bene, entro quattordici giorni dalla sua stipulazione, in qualsiasi caso e senza una motivazione particolare se non il semplice ripensamento ( “recesso di pentimento”). Inoltre, la risoluzione del contratto di credito comporta l'obbligo del finanziatore di rimborsare al consumatore le rate già pagate, nonché ogni altro onere eventualmente applicato. La risoluzione del contratto di credito non ...