Si ciarlava, effettivamente, della quasi certezza che nel decreto omnibus fosse recepita la possibilità, per il debitore inadempiente, di estinguere i prestiti non rimborsati allo stesso importo con cui il creditore originario lo avesse ceduto; altri prefiguravano, addirittura, la possibilità, per il debitore inadempiente, di chiudere la propria posizione debitoria a saldo stralcio versando il 20% del costo di cessione a società di recupero terze. Insomma, una sorta di prelazione a prezzi di smobilizzo che il creditore sarebbe stato obbligato a concedere al proprio debitore prima di cedere il contratto di credito insoluto al terzo.
In particolare, la possibilità di saldo stralcio della posizione debitoria al 20% del costo di cessione al terzo avrebbe rappresentato una ingiusta penalizzazione per il creditore originario.
Insomma, alla fine, di queste strombazzate normative “salva debitori” non c’è alcun riferimento nel decreto legge 124/2023 (cosiddetto decreto omnibus 2023), ma ne resta traccia negli articoli da clickbait (acchiappaclic) pubblicati in alcuni siti web piuttosto smaliziati e disinvolti nel propalare notizie prive di ogni fondamento.
Per quanto riguarda, invece, le proposte di legge eventualmente millantate da deputati e senatori di questa Repubblica delle Banane, bisogna saper ben distinguere quelle strampalate, presentate a scopo esclusivamente elettorale quando il proprio partito è all’opposizione, da quelle effettivamente realizzabili una volta che il proprio partito è stato chiamato al governo.
Forse se ne riparlerà ad ottobre 2023 … con un apposito decreto. Vedremo, se son cozze, si apriranno!
15 Agosto 2023 · Lilla De Angelis