DOMANDA
Oggi mi è arrivata un email in cui venivo avvertito di essere decaduto dalla prestazione ADI, premetto di soggetto in condizioni economiche precarie e per lo più portatore grave di invalidità civile, comunque le motivazioni sono le seguenti: Il nucleo familiare non soddisfa i requisiti per l´accesso alla misura: articolo 2, comma 1, del decreto legge 48/2023 convertito in legge in 85/2023.
Potete aiutarmi a capire il significato di questo motivo e cosa dovrei fare per ricevere nuovamente il beneficio?
RISPOSTA
L’articolo 2 comma 1 recita testualmente: l’Assegno di inclusione è riconosciuto, a richiesta di uno dei componenti del nucleo familiare, a garanzia delle necessità di inclusione dei componenti di nuclei familiari con disabilità, nonché dei componenti minorenni o con almeno sessant’anni di età ovvero dei componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.
Dunque, la citazione non chiarisce praticamente nulla, se non mettere in dubbio la disabilità grave del componente del nucleo familiare che ha effettuato (o per il quale è stata effettuata) la richiesta del beneficio. Ricordiamo che per disabilità del componente il nucleo familiare deve intendersi quella definita dal DPCM 159/2013 (in cui vengono rese le definizioni, ai fini ISEE, della condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza).
In questa tabella (allegato numero 3 del DPCM 159/2013) vengono compendiate le definizioni ufficiali, ai fini ISEE, della condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza.
Per aver diritto all’Assegno di Inclusione il portatore di disabilità civile grave deve riconoscersi (pienamente e non “per lo più”) in una delle condizioni riportate in terza colonna (a partire da sinistra).
26 Settembre 2024 - Roberto Petrella
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