DOMANDA
A tre eredi viene trasmesso dall’Inps un debito, di cui non conoscevano l’esistenza, lasciato (senza dolo) dal de cuius – Fermo restando che avendo accettato l’eredità compete a loro l’estinzione di detto debito, il problema è il seguente: uno degli eredi rifiuta di pagare e prende tempo, rischiando così sanzioni da parte dell’ente, mentre gli altri vogliono pagare. Possono quelli acconsenzienti (due su tre) pagare le loro due quote e ritenersi liberi da oneri o devono farsi carico anche della quota dell’erede reticente?
RISPOSTA
Per fortuna, l’obbligazione lasciata dal de cuius non è solidale: infatti, l’articolo 752 del codice civile stabilisce che i coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle loro quote ereditarie, mentre l’articolo 65 del DPR 600/1973 precisa che solo i debiti tributari (quindi, non quelli contributivi) sono obbligazioni solidali fra gli eredi.
Il successivo articolo 754 del codice civile precisa che gli eredi sono tenuti verso i creditori al pagamento dei debiti e pesi ereditari personalmente in proporzione della loro quota ereditaria e ipotecariamente per l’intero. Il coerede che pagasse oltre la parte a lui incombente può chiedere agli altri coeredi la restituzione della parte con cui essi devono contribuire a norma dell’articolo 752.
Anche secondo l’articolo 1289 del codice civile, il creditore non può chiedere l’intera prestazione ad uno solo dei coeredi (o solo ad alcuni di essi) non sussistendo tra essi un rapporto di solidarietà.
Ricordiamo che, ai sensi dell’articolo 1292 del codice civile, l’obbligazione è in solido quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all’adempimento per la totalità e l’adempimento da parte di uno libera gli altri.
21 Febbraio 2021 - Marzia Ciunfrini
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