DOMANDA
Mi sono iscritta per la prima volta all’università nell’anno 2013, ad un corso che io non volevo fare (facoltà di ingegneria), e ho chiesto la borsa di studi regionale, la quale mi è stata data secondo i criteri dei nuovi iscritti (prima rata versata, 450 euro circa, assegnata in base al basso isee; versata anche la seconda, qualche mese dopo, sempre su questo parametro). Per non doverla restituire, ovviamente si chiedeva il merito, e quindi di raggiungere nel primo anno almeno 21 crediti, che io non ho mai raggiunto. Per spiegare meglio, sono stata letteralmente costretta a iscrivermi sia a quella facoltà che alla borsa per volere di mio padre, che voleva studiassi quello che a lui sembrava meglio ma non aveva soldi per pagare le rate. Se mi opponevo, mi avrebbe cacciata di casa. Dopo quell’anno fallimentare mi sono ritrovata con il debito di 900 euro, che non potevo pagare, perché in quell’anno (e anche quelli successivi) ho avuto reddito isee 0. Mandai una lettera all’ente spiegando la mia situazione economica e come potevo risolvere, se magari potevo pagarla a piccole rate. Non mi hanno mai risposto e per come ho capito, hanno lasciato la questione lì.
In seguito mio padre mi fece cambiare di facoltà, sempre sotto pressione psicologica, e feci due anni alla facoltà di scienze agrarie. Essendo della stessa università, nel passaggio non mi hanno chiesto un nulla osta dell’ente della borsa studio. Anche questa, fallimentare. Sono riuscita a svincolarmi “in parte” dalla situazione e mi sono iscritta alla facoltà di medicina (che era quella che, fin da bambina, volevo fare) e ho fatto un anno di studi. Sembrerà cosa del destino ma sono rimasta incinta del mio fidanzato in quell’anno preciso, e quindi ho dovuto per forza sospendere. Ora sono passati 3 anni da quando è nato mio figlio, e mi ritrovo con il dubbio se quel debito sia ancora presente o sia prescritto. Ormai la carriera in medicina la vedo impossibile, avendo un figlio e non potendo frequentare a tempo pieno, ma mi piaceva l’idea di poter studiare qualcosa per conto mio, con calma, senza tutti i blocchi che ho avuto in passato. Ma per fare qualunque altra università devo per forza fare la rinuncia degli studi a quella precedente (che decadono “da soli”, ho visto, dopo 8 anni senza iscrizioni). Sono passati 3, e 8 da quella borsa studi. Mi aspetta un debito immenso da pagare? O è andato in prescrizione? Ho paura di chiedere all’ente stesso e dopo controlli poi ritrovarmi una lettera di debito con interessi che ora non posso pagare.
Scusatemi la lunghezza e magari poca chiarezza del post. Grazie per l’attenzione
RISPOSTA
La situazione descritta è articolata e complessa: per venirne a capo, almeno dal punto di vista informativo, bisogna considerare che qualora l’ente erogatore della borsa di studio avesse deciso per tempo, ovvero prima che fosse intervenuta decadenza o prescrizione, di richiedere allo studente la restituzione delle somme ricevute, e qualora le comunicazioni, prima dell’iscrizione a ruolo delle somme a debito, allo studente fossero state correttamente notificate per compiuta giacenza presso l’ufficio postale, da qualche tempo, esisterebbero sicuramente cartelle esattoriali intestate allo studente presso Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia).
In pratica un credito dell’Università (dunque dello Stato) nei confronti dello studente inadempiente può essere riscosso esclusivamente attraverso l’emissione di una cartella esattoriale emessa da Agenzia delle Entrate Riscossione.
Se non risiede in Sicilia, per visualizzare la propria situazione debitoria esattoriale, eventualmente esistente ad oggi, conviene seguire le istruzioni riportate qui.
11 Marzo 2021 - Paolo Rastelli
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