Emergenza Coronavirus – E’ possibile ridurre i costi delle Pay Tv per gli eventi sportivi non goduti?












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A causa dell’emergenza Coronavirus sono stati cancellati gli eventi sportivi: io però sto continuando a pagare l’abbonamento completo della pay tv, sport compreso.

E’ possibile almeno ridurre i costi degli eventi di cui non posso godere al momento?

Tra i tanti reclami giunti in questo periodo di emergenza, molti riguardano tutti quei contratti attivati in precedenza e che oggi il consumatore non è più in grado di onorare o che, d’altro canto, il fornitore non è più in grado di mettere a disposizione secondo gli accordi e le comunicazione commerciali diffuse all’epoca in cui il contratto è stato sottoscritto.

Tra queste situazioni, una delle più frequenti riguarda i servizi delle Pay-Tv, che se da un lato, rappresentano per la popolazione costretta a rimanere all’interno della proprie case, un imprescindibile momento di svago, d’altro canto hanno subito delle significative rimodulazioni: si pensi, ad esempio, per quanto riguarda i canali che offrivano la programmazione di Sport (ad esempio Calcio, Tennis, Formula 1 ed altro) che si sono drasticamente “impoveriti” di contenuti.

D’altro canto, per gli abbonamenti alla Tv satellitare bisogna considerare che per i servizi “business” (pub, ristoranti, hotel, sale scommesse, etc), i divieti imposti dall’Autorità hanno generato una totale impossibilità sopravvenuta che potrebbe giustificare la sospensione dei pagamenti (o il recesso dal contratto).

Non a caso, proprio in questi giorni, Sky Italia ha sospeso la fatturazione del Servizio Business Bar Hotel.

Per i consumatori finali, invece, la questione riguarda la rimodulazione di alcuni palinsesti (ad esempio i canali sportivi) per i quali riteniamo comunque legittima una richiesta di rimodulazione dei costi (o una richiesta di recesso).

In tutte queste situazioni, sebbene non si tratti ovviamente di un disservizio imputabile all’azienda, tuttavia le regole generali del diritto prevedono che l’azienda che non sia più in grado di fornire un servizio, l’onere di rimborsare (in tutto o in parte) il pagamento ricevuto

Questa dinamica non sempre risulta comprensibile agli occhi dell’utente, il quale è ben consapevole del fatto che le partite di calcio (o gli altri eventi sportivi) non sono trasmessi perché sono stati interdetti per decreto.

Tuttavia, ciò non cambia le cose: per il consumatore resta il diritto di recedere dal contratto stipulato o, in alternativa, quello di inoltrare una richiesta di rimodulazione dei costi, tanto per il passato (da quando è scattata l’emergenza) che per il futuro.

Molte aziende hanno fatto sapere che chi è già cliente può usufruire di altri servizi che solitamente sono a pagamento quindi, se qualche utente fosse interessato può approfittarne, ma questo non impedisce di richiedere una rimodulazione dei pacchetti Sport e Calcio.

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2 Aprile 2020 · Gennaro Andele

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