Convivenza anagrafica e nucleo familiare

L'agenzia ha esposto la soluzione in termini ineccepibili, a cui nulla si può aggiungere.












Per la casa di Giugliano il comune di Giugliano per fare la residenza lì per mia moglie per usufruire dei benefici per la prima casa, ha chiesto all’inquilino con regolare contratto di locazione col precedente proprietario e trasferito a mia moglie dopo l’acquisto, di andare al comune per accettare mia moglie nella residenza in casa.

L’inquilino sostiene però che ciò gli farebbe perdere i benefici che ha per la scuola del figlio (sul modello ISE uscirebbe anche il reddito di mia moglie), aumento canoni dei servizi luce-gas, perché il suo reddito farebbe cumulo con quello di mia moglie che è dovuto esclusivamente al pigione che percepisce dalla stessa casa di Giugliano pari a €4.440,00 annui, e quindi non vuole avallare la cosa.

L’agenzia in fase di acquisto della casa mi confermò che per legge era possibile fare la residenza di mia moglie insieme al proprio inquilino senza problemi fiscali per entrambi perché non hanno legami di parentela e mia moglie farebbe nucleo a sé stante sebbene residente col proprio inquilino nello stesso appartamento di sua proprietà, e che inoltre eventuali problemi dell’inquilino con equitalia per sue pendenze con terzi non pagate non si ripercuoterebbero su mia moglie o sulla casa di proprietà, ma possono agire solo sugli arredi e sulle proprietà dell’inquilino presenti in casa.

Vi segnalo che il contratto di locazione scade al 31/12/2012 in quanto già è la seconda conferma (4+4) data dal precedente proprietario, e se è vero che la residenza mia moglie la può fare entro 18 mesi dall’acquisto (avvenuto al 29/12/2011), potrei aspettare la scadenza del contratto e non rinnovarlo all’inquilino, e nel frattempo fare la residenza, dopodiché lo rinnovo potrebbe essere una soluzione?

L’agenzia ha esposto la soluzione in termini ineccepibili, a cui nulla si può aggiungere.

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16 Giugno 2012 · Annapaola Ferri