Problemi finanziamenti






Problemi seri con due finanziamenti. Santander a cui devo 20000 euro e findomestic a cui devo 30000 euro. Ho revocato i rid dal conto corrente.

Ho fatto spese eccessive e’ vero, ma ho anche fronteggiato spese improvvise per motivi di salute. Per fortuna mi e’ rimasto il lavoro dal quale percepisco 980 euro mensili netti.

Ho mandato gia’ la raccomandata a findomestic per potermi abbassare le rate ma la risposta e’ stata negativa. Anzi mi hanno mandato i bollettini postali.

Santander mi ha proposto un rinegoziamento del prestito abbassandomi la rata di 100 euro, ma ancora non ho risposto. Abito da solo in una casa che mi e’ stata ‘prestata’ da amici e a titolo oneroso gli do 150 euro mensili (ma senza contratto).

A confronto di tante persone sono fortunato ma ahimé, credetemi, arrivo a fine mese a stento (mangiare, luce, spese mediche etc). Ho voluto salvaguardare i miei genitori in quanto sono l’unica cosa di bello che ho e sono uscito dal loro stato di famiglia prendendo residenza altrove. Adesso vivo da solo.

Volevo avere informazioni per non far passare noie ai padroni di casa. Anche se all’interno dell’appartamento non c’e’ un gran che di mobili, soprattutto per una futura eredita’ (dieci anni circa) pensate che avro problemi?

E’ encomiabile il tentativo di tenere fuori i genitori dai suoi problemi debitori, ma forse sarebbe il caso di tener fuori anche gli amici che generosamente le hanno prestato casa.

Non conosco il valore degli arredi in essa custoditi, ma se presso casa dei suoi amici ha fissato la residenza, è opportuno prevedere un contratto di comodato per ovviare agli effetti indesiderati della “presunzione legale di proprietà”.

Nelle sue condizioni economiche, con lo stipendio che percepisce, risulterebbero velleitari tutti gli sforzi finalizzati a rimborsare i debiti. Quindi, è consigliabile evitare qualsiasi piano di rientro “a pioggia” per i contratti di finanziamento stipulati con Santander e Findomestic. L’ottimismo della volontà deve soccombere al pessimismo della ragione.

La ristrutturazione del debito che le sarebbe necessaria (e che nessuno le offrirà mai) è rappresentata dal pignoramento del quinto (al massimo) del suo stipendio (circa 200 euro/mese). Attenda dunque, con tranquillità e consapevolezza, che i creditori si preoccupino di farle pervenire una notifica di decreto ingiuntivo con successivo precetto e pignoramento presso terzi.

Deve mettere in conto, una volta interrotti i pagamenti, che non potrà più accedere al credito.

Per il futuro, e’ evidente che se il creditore viene a conoscenza di una eredità ricevuta dal debitore, egli metterà in atto tutte le procedure legali possibili per poter rientrare, attraverso una riscossione coattiva, dei propri crediti.

Se non vuole correre un tale rischio, l’unica soluzione percorribile è liquidare immediatamente gli eventuali beni immobili ereditati e piazzare il cash in un conto corrente intestato a persone di fiducia (meglio più di una, se si vogliono minimizzare i pericoli connessi ad operazioni di questo tipo).

Oppure, dal momento che è in grado anche di stabilire i tempi in cui presumibilmente entrerà in possesso dell’eredità, si adoperi per dilatarli, nei limiti del possibile.

19 Settembre 2011 · Simone di Saintjust


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