DOMANDA
Purtroppo negli anni 2016-2017-2018 e primo semestre 2019 ho commesso l’errore di compilare il quadro B del modulo di richiesta esenzione pagamento canone RAI anziché compilare il quadro A.
Non possedevo (e non possiedo) infatti nessun televisore nella mia residenza ed in essa ho l’utenza elettrica a me intestata. Nel 2019 l’Agenzia delle Entrate mi ha convocato per segnalarmi l’incongruenza della compilazione del modulo di esenzione di cui sopra.
IL funzionario dell’Agenzia delle Entrate con cui ho parlato ha detto che ormai l’errore l’avevo commesso e non era possibile porre rimedio. Ho dovuto pagare i 3 anni ed un semestre arretrati.
Ho chiesto ad una associazione di consumatori che cosa posso fare per tentare di riavere i soldi che ho versato ma che a mio avviso non erano dovuti.
L’associazione mi ha detto che come diritto si può chiedere alla Commissione Tributaria Provinciale un suo parere. Posso fare io, semplice contribuente,una interpellanza a detta Commissione Tributaria?
RISPOSTA
Non ci è chiaro quale sarebbe lo scopo dell’istanza a cui accenna l’associazione consumatori a cui lei si è rivolto: alla Commissione Tributaria Provinciale si può ricorrere, a pena di inammissibilità, entro sessanta giorni dalla data di notifica dell’atto impugnato, ovvero dell’atto con cui l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato di non poter accogliere l’istanza di esenzione. Ormai, ci sembra che i termini siano stati abbondantemente superati.
4 Luglio 2020 - Annapaola Ferri