I miei genitori purtroppo non hanno più reddito e volevano chiedere il RdC, il nostro ISEE è poco più di 8 mila euro. Abitano presso la mia casa (pago il mutuo) che viene detratta come prima casa. Non capisco perché, invece, conteggiano a mia madre l’intero valore di due immobili che ha in comproprietà con sua sorella e mia nonna. È normale oppure si tratta di un errore di calcolo?
Se effettivamente è stato conteggiato a sua madre l’intero valore di due immobili che ha in comproprietà con la sorella e con la di lei madre, è molto probabile che nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) redatta ai fini del calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non siano state indicate le percentuali di proprietà dei due cespiti (infatti, nella terza colonna della tabella presente nel del quadro FC3 va riportata, in percentuale, la quota posseduta dal soggetto titolare).
Comunque, per esperienza personale posso affermare che già la sola comproprietà di un immobile che non sia fatiscente, ma nel quale il comproprietario non vi abbia residenza, preclude, quasi sempre, la possibilità di accedere al beneficio del reddito di cittadinanza, non essendo applicabile al patrimonio immobiliare ai fini ISEE la rilevante franchigia prevista quando il comproprietario risiede nell’immobile. Ed in ogni caso, tenendo conto del reddito ISEE associato alla comproprietà di un solo immobile non abitato dal richiedente, l’importo del beneficio RDC si riduce a pochi spiccioli al mese, nelle circostanze più favorevoli.
8 Ottobre 2020 · Genny Manfredi