Cessione del credito e minaccia di espropriazione della casa

Per il creditore chirografario risulterà conveniente procedere ad una espropriazione immobiliare in presenza di una garanzia ipotecaria privilegiata


DOMANDA

La mia banca ha venduto i crediti in sofferenza (mio compreso) alla banca IFIS: sono invalida civile portatrice di handicap, disoccupata senza nessun reddito con un mutuo di prima casa sulle spalle. Il debito residuo e poco più di 7 mila euro e ho chiesto il saldo e stralcio in soluzione unica di 1500 euro.
L’operatrice del recupero credito non lo vuole accettare dicendo che e troppo poco, ma non ho altro in più mi chiama da numero privato diverse volte al giorno.
Ieri mi ha mandato il modulo antiriciclaggio che ho difficoltà a compilare: non so più come fare, mi minaccia di prendermi la casa.
Come posso difendermi? Non sono cattiva pagatrice sono in grosse difficoltà.


RISPOSTA

Per il creditore chirografario (Banca IFIS) risulterà conveniente procedere ad una espropriazione immobiliare in presenza di una garanzia ipotecaria privilegiata gravante sulla casa, solo se il valore dell’immobile è tale da potersi presumere un valore di realizzo all’asta sufficiente a poter soddisfare innanzitutto il creditore ipotecario (la banca che ha erogato il mutuo) e quindi quello chirografario. Ma, in queste situazioni, è soprattutto il creditore ipotecario, qualora il mutuatario non risulti inadempiente ed il credito residuo elevato, ad opporsi all’espropriazione.
Voglio dire che fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare … Se proprio non ha la possibilità di saldare il debito alzando l’importo offerto a saldo stralcio, può attendere le mosse del creditore per smascherare un eventuale bluff.

Non è che le possono prendere casa dalla sera al mattino: le procedure sono lunghe ed avrà sempre la possibilità di saldare il debito prima dell’espropriazione attraverso la procedura di conversione del pignoramento.
La trattativa per raggiungere un accordo a saldo stralcio può benissimo svilupparsi via e-mail o a voce: una volta raggiunto l’accordo, per la tutela di entrambi, creditore e debitore, converrà scambiarsi le reciproche accettazioni della transazione via posta certificata o raccomandata postale AR.


25 Giugno 2020

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