DOMANDA
Nel 2006 ho aperto un attività ed ho usufruito, dall’epoca Sviluppo italia, una somma a fondo perduto: nel 2009 causa crisi ho dovuto chiudere l attività, non riuscivo a pagare nemmeno i miei contributi.
In data 20/02/2020 arriva una cartella di pagamento da parte dell agenzia dell entrate emessa da Invitalia di 19 mila euro da pagare entro 60 giorni: premetto che nel 2019 avevo richiesto la rottamazione ad Equitalia per i miei vecchi contributi non versati, ora Vi domando potrebbe cadere in prescrizione?
Loro nella raccomandata fanno riferimento ad una notifica del 2017 che io non ho mai ricevuto e i miei genitori nemmeno (all’epoca ero residente con loro), come faccio a sapere se è effettivamente arrivata questa notifica? E qualora fosse arrivata, ma non firmata da me posso far qualcosa?
RISPOSTA
Il diritto di Invitalia di esigere il rimborso del credito erogato e non soddisfatto, si prescrive entro dieci anni. Il termine decorre dal momento i cui al debitore viene chiesto di corrispondere il capitale residuo in un’unica soluzione (DBT). Lei può ottenere da Invitalia, dietro formale richiesta di accesso agli atti, copia degli attestati delle raccomandate inviate nel corso del rapporto: non va dimenticato, tuttavia, che al momento della sottoscrizione del contratto di prestito, il debitore si impegna a indicare un indirizzo verso cui convogliare tutte le missive inerenti il rapporto instaurato e a comunicare, tempestivamente, qualsiasi variazione di tale indirizzo.
Solo la cartella esattoriale deve essere necessariamente trasmessa all’indirizzo di residenza anagrafica del debitore.
26 Febbraio 2020 - Paolo Rastelli