Avevo un debito con una finanziaria di circa 6.000 euro, cui aveva anche attivato un pignoramento presso terzi (Inps) e iscritta un’ipoteca su un piccolo immobile. Il debito è stato interamente saldato, ma è rimasta l’iscrizione dell’ipoteca. Ho contattato tramite PEC la finanziaria che ha indicato la modalità per l’estinzione: versare due importi su un iban da lei fornito e poi fissare una data da un notaio di mia scelta dove, un loro incaricato si sarebbe presentato con pagamento di euro 400; oppure un notaio che di consuetudine è da lei interpellato. Ho chiesto il preventivo alla finanziaria supponendo sia la celerità e anche un importo non elevato; contrariamente la parcella sfiorava i 2.000 euro; pertanto, allo stato attuale non ho ancora potuto cancellare l’ipoteca. Tramite una confidenza sono venuto a conoscenza che in base alla “Legge Bersani” per la cancellazione di una ipoteca non va pagato nulla (eccetto i due versamenti) ma è sufficiente che, chi ha iscritto l’ipoteca faccia una formale comunicazione all’AdE. Tutto questo mi è sembrato bello …ma anche troppo semplice. Quindi vorrei chiedere agli affidabili ed esperti professionisti di questo forum, se la “confidenza” ha qualche fondamento ed eventualmente come procedere per formalizzare la richiesta della cancellazione ipoteca.
L’articolo 8sexies del decreto legge 40/2007 e della sua successiva conversione nel provvedimento noto come legge Bersani, stabilisce che se il creditore è soggetto esercente attività bancaria o finanziaria, l’ipoteca iscritta a garanzia di obbligazioni derivanti da contratto di mutuo si estingue automaticamente alla data di avvenuta estinzione dell’obbligazione garantita.
La misura non è pertanto rivolta al debitore che si ritrova l’immobile di proprietà ipotecato in seguito a inadempimento nel rimborso di un prestito.
5 Settembre 2023 · Piero Ciottoli