Bonus animali domestici – Come funziona la detrazione

Quando parliamo di bonus animali domestici 2023 non intendiamo un assegno annuale per i proprietari di cani, gatti e altri animali da compagnia.












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Vorrei saperne di più sul bonus animali domestici che è stato istituito dal Governo, più precisamente se si tratta di un sostegno economico o di una detrazione sulle spese effettuate.

E’ possibile avere informazioni accurate?

Quando parliamo di bonus animali domestici 2023 non intendiamo un assegno annuale per i proprietari di cani, gatti e altri animali da compagnia: lo scorso anno, infatti, il tentativo di introdurre un bonus animali domestici in legge di Bilancio è fallito, così come era già successo in precedenza.

L’idea, proponeva 150 euro annui per ogni animale d’affezione (massimo 3) presente in famiglia ed iscritto nella relativa anagrafe.

Tuttavia, esistono comunque delle possibilità di risparmiare sulle spese veterinarie e sull’acquisto di farmaci per i nostri amici a quattro zampe

Non c’è una domanda da presentare in quanto il bonus animali domestici 2023 consiste in una detrazione fiscale accessibile in dichiarazione dei redditi.

Il tetto massimo di spesa veterinaria ammesso alla detrazione fiscale è di 550 euro, a prescindere dal numero di animali che vivono con il contribuente.

L’importo deve essere decurtato della franchigia (129,11 euro) e sulla differenza va calcolato il 19%.

Ciò significa che chi spende meno di 129 euro non può detrarre nulla e che il massimo della detrazione ammonta a circa 80 euro all’anno.

Possono essere detratte le spese sostenute per:

  • le prestazioni professionali del medico veterinario;
  • analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie;
  • medicinali a uso veterinario, con o senza obbligo di ricetta, acquistati nelle farmacie nelle parafarmacie e in strutture a ciò autorizzate;

Non possono essere invece detratte per le spese sostenute per:

  • la cura di animali detenuti con finalità economica (allevamento, riproduzione o consumo alimentare) e neppure per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole;
  • l’acquisto di mangimi speciali anche se prescritti dal veterinario poiché non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare;

Per ottenere il rimborso è necessaria la tracciabilità delle spese sostenute e, per questo, occorrono le fatture delle spese veterinarie, mentre per le spese sostenute per l’acquisto dei farmaci veterinari è sufficiente lo scontrino parlante.

Conviene quindi conservare:

  • Fatture relative alle prestazioni professionali del medico veterinario;
  • scontrini parlanti per l’acquisto dei medicinali;
  • documentazione o autocertificazione attestante che l’animale è “legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva”;

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16 Ottobre 2023 · Andrea Ricciardi

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