Bonus 200 euro una tantum partite IVA – Attenzione alla scadenza della domanda

Quando scade la domanda












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Sono un libero professionista titolare di partita IVA e ancora non ho presentato la domanda per fruire e beneficiare del bonus 200 euro una tantum.

C’è una scadenza per la presentazione?

Alcune categorie di lavoratori hanno diritto al bonus da 200 euro, ma per riceverlo devono presentare una domanda entro una data stabilita: durante la procedura, però, l’Inps effettua delle verifiche che allungano i tempi, ed è bene, quindi, non ridursi all’ultimo per inoltrare le richieste, per non rischiare di finire dopo la data di scadenza e rimanere senza l’indennità.

Il bonus 200 euro è un sostegno economico introdotto dal decreto legge n.50 del 17 maggio 2022. Rientra fra i vari tentativi con cui il governo Draghi punta a gestire la crescita dell’inflazione. Per riceverlo è necessario dimostrare di aver avuto un reddito personale Irpef non superiore a 35mila euro nel 2021.

Le tempistiche per l’invio della domanda sono state stabilite con diverse circolari, suddivise per categorie.

I titolari di partita Iva, ad esempio, possono presentarla dal 26 settembre al 30 novembre, ultima data disponibile.

Dati i potenziali ritardi derivanti dalla verifica dell’Istituto, è perciò consigliabile affrettarsi.

Ecco le categorie che devono fare domanda per ottenere il bonus, elencate sulla circolare dell’Inps: iscritti alla gestione speciale degli artigiani; iscritti alla gestione speciale dei commercianti; iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali; pescatori autonomi; liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici.

E i lavoratori dipendenti? Per loro il problema non si pone, perché non devono presentare domanda.

Come si legge sul sito Inps, “l’articolo 31 del citato decreto prevede che l’indennità sia erogata, attraverso i datori di lavoro, ai lavoratori dipendenti, del pubblico e del privato, titolari di uno o più rapporti di lavoro, destinatari dell’esonero contributivo dello 0,8% della quota a carico del lavoratore, in relazione a contratti di lavoro stipulati prima del 24 giugno 2022”,

È possibile trasmettere la domanda tramite il servizio online. Come si legge su Qui Finanza, per l’invio della domanda relativa al riconoscimento, l’Inps ha messo a disposizione i propri canali telematici.

Si può accedere al modulo di richiesta tramite portale MyInps (dopo autenticazione PIN, SPID, CIE o CNS) In alternativa, può essere richiesta tramite i patronati o il Contact center, telefonando al numero verde 803.164 da rete fissa (gratuitamente) oppure al numero 06.164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Tra i dati che il contribuente dovrà specificare, c’è anche la modalità di pagamento, dalla quale dipendono le tempistiche. Se si sceglie l’accredito su Iban, la procedura non potrà essere portata avanti senza previa verifica da parte dell’Inps.

Con la compilazione del modulo online, in particolare, non sarà possibile procedere se non dopo il controllo delle “Informazioni per l’accredito del pagamento”. Questo vale in caso di carta ricaricabile e bonifico su conto corrente o su libretto postale.

Sono già oltre 450mila i professionisti che hanno chiesto i bonus anti-inflazione da 200 euro e da 150 euro. Dopo l’avvio delle richieste, che è partito il 26 settembre, le Casse di previdenza di categoria hanno infatti ricevuto più di 234mila domande, più di una su due per entrambi i bonus (opzione riservata a chi ha un reddito 2021 sotto i 20mila euro), mentre altre 217.874 domande sono state trasmesse all’Inps dai professionisti iscritti alla gestione separata.

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19 Ottobre 2022 · Andrea Ricciardi

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