Bonus 200 e 150 euro – Cosa sapere?


Tutto ciò che bisogna conoscere sui bonus da 150 e 200 euro una tantum istituiti dal Governo.





Vorrei sapere tutto ciò che è necessario conoscere per fruire ed accedere ai bonus una tantum da 200 euro e da 150 euro istituiti dal Governo Draghi.

Potete aiutarmi?

I bonus 200 euro e 150 euro, i contributi una tantum introdotti dal governo rispettivamente con il decreto Aiuti e il decreto Aiuti ter, hanno impegnato l’Inps all’emanazione di una serie di atti utili, si legge in una nota dell’istituto, a delineare “i confini della platea di beneficiari”, considerando “la rilevanza dei sostegni e la necessità di provvedere tempestivamente all’erogazione delle prestazioni”.

Per permettere a tutti di “orientarsi sulla materia”, l’Inps ha dunque effettuato una sintesi sui contributi in un dossier pubblicato lo scorso 17 novembre.

Alla vigilia delle prime sedute delle nuove Camere, c’è già attesa per il decreto Aiuti quater e per le misure che il prossimo governo metterà in campo per sostenere imprese e famiglie.

Definendo il sussidio previsto dal decreto Aiuti “una priorità per il paese”, l’Inps ha chiarito una volta per tutte quali siano le categorie che ne hanno beneficiato e ne stanno beneficiando.

Si tratta dei lavoratori dipendenti, sia del pubblico, sia del privato. A questi si aggiungono tutti i titolari di pensione, comprese pensioni o assegni sociali, per invalidi civili, ciechi e sordomuti, oltre ai titolari di trattamenti di accompagnamento alla pensione stessa.

Ci sono poi i beneficiari di Naspi, Dis-Coll per giugno 2022 e disoccupazione agricola di competenza 2021; coloro che hanno percepito le indennità covid-19 ai sensi dei decreti Sostegni e Sostegni bis; i lavoratori domestici; co.co.co., dottoranti e assegnisti di ricerca; i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti con 50 giornate di lavoro nel 2021.

L’Inps riferisce che hanno avuto o hanno diritto a percepire il bonus i lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (Fpls) con 50 contributi giornalieri nel 2021, i lavoratori autonomi occasionali privi di partita Iva, gli incaricati di vendite a domicilio, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, oltre ai percettori del reddito di cittadinanza.

Nella fascia dei lavoratori dipendenti interessati dal contributo, l’Inps ha inizialmente inserito sia i lavoratori del pubblico, sia quelli del privato, titolari di uno o più contratti di lavoro, stipulati entro il 23 giugno del 2022 e destinatari del diritto all’esonero contributivo dello 0,8%.

Il datore di lavoro è stato chiamato a riconoscere automaticamente il sostegno lo scorso luglio, sulla base di un’autodichiarazione in cui il dipendente confermasse “di non essere titolare di trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale, di trattamenti di accompagnamento alla pensione e di reddito di cittadinanza”.

L’Inps ha chiarito che il bonus è stato riconosciuto anche in presenza di eventi tutelati che azzerassero la retribuzione di luglio, specificando di aver ricompreso tra i suddetti eventi non soltanto cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, Fis o fondi di solidarietà, Cisoa e congedi, ma anche “l’aspettativa sindacale, le aspettative e i congedi previsti dai Ccnl di settore comunque denominati e le eventuali sospensioni dall’esercizio delle professioni sanitarie a carico di soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale”.

Con una successiva circolare, l’istituto ha poi inserito tra i destinatari del provvedimento anche i lavoratori che non hanno beneficiato dell’esonero dello 0,8% poiché interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’Inps nei primi mesi dell’anno.

L’Inps ha inoltre permesso ai lavoratori che non avevano potuto accedere al bonus in virtù dell’abbattimento della contribuzione o in ragione di errori formali di sanare le proprie posizioni.

A dicembre tante categorie di cittadini riceveranno i sussidi messi in campo dal governo Draghi per contrastare inflazione e caro prezzi.
“Per rispondere alle esigenze della cittadinanza”, l’Inps ha effettuato una distinzione tra le indennità che avrebbe potuto liquidare autonomamente e quelle per cui richiedere una domanda a ciascun cittadino interessato. L’istituto ha potuto sfruttare il processo di digitalizzazione portato avanti negli ultimi anni e accelerato nel corso della pandemia.

Questa attività ha fatto sì che il contributo fosse erogato a luglio a 13 milioni e 137mila pensionati, 753mila nuclei percettori del reddito di cittadinanza e 427.634 lavoratori domestici. Il tutto a circa un mese di distanza dalla pubblicazione della prima circolare in materia, avvenuta il 24 giugno.

Per quanto riguarda i titolari di pensione, l’Inps ha processato le loro informazioni in base ai requisiti richiesti dal legislatore: la titolarità del trattamento a giugno 2022 e un reddito Irpef non superiore ai 35mila euro nell’anno di imposta 2021. I soggetti in attesa del rinnovo dell’invalidità al 30 giugno hanno ottenuto l’accredito ove il trattamento sia stato confermato senza soluzione di continuità.

Il bonus è stato riconosciuto automaticamente anche ai beneficiari di Naspi, Dis-Coll per giugno 2022 e disoccupazione agricola di competenza 2021. Lo stesso è avvenuto per gli ex beneficiari delle indennità Covid varate dai decreti Sostegni e Sostegni bis. L’istituto ha calendarizzato a ottobre la liquidazione del bonus per queste categorie, in modo tale da identificare gli aventi titolarità.

Entro il 30 novembre i dipendenti delle imprese private che nel 2021 hanno avuto un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale potranno richiedere l’indennità prevista dal decreto Aiuti.

Parallelamente al processo di erogazione d’ufficio, Inps ha realizzato una piattaforma online per registrare le istanze delle altre categorie tutelate dalla normativa, tutte con reddito percepito nel 2021 non superiore ai 35mila euro.

Si tratta, per esempio, dei co.co.co. con contratto attivo iscritti alla Gestione separata Inps al 18 maggio 2022. Ci sono poi gli stagionali a tempo determinato e intermittenti con 50 giornate di lavoro effettivo e gli iscritti al Fpls con 50 contributi giornalieri nel 2021.

Tra gli iscritti alla gestione separata Inps al 18 maggio 2022, sono stati chiamati a presentare domanda anche gli autonomi occasionali privi di partita Iva, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, con almeno un contributo mensile versato nel corso del 2021; gli incaricati di vendite a domicilio con un reddito 2021 derivante da tale attività superiore a 5.000 euro.

Con una successiva circolare, il range dei potenziali beneficiari è stato allargato agli iscritti alle gestioni speciali Inps degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, oltre che a quelle per i coltivatori diretti, per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali.

Il bonus è stato inoltre destinato ai pescatori autonomi iscritti all’Inps, ai liberi professionisti iscritti alla Gestione separata Inps e agli iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali, coltivatori diretti, coloni e mezzadri.

Ai liberi professionisti iscritti contemporaneamente all’Inps e a un’altra cassa previdenziale, la competenza a gestire la domanda è stata gestita esclusivamente dall’Inps. Tra loro, coloro che hanno percepito nel 2021 un reddito non superiore a 20mila euro, hanno ricevuto nello stesso momento il bonus 200 e il bonus 150 euro.

Arriverà a diverse categorie di cittadini, a patto che abbiano percepito come reddito non più di 20mila euro nel 2021. Versamenti scaglionati, tra novembre e dicembre

L’istituto definisce il sostegno introdotto con il decreto Aiuti ter uno “strumento a supporto dei soggetti più esposti alla difficoltà congiunturale vissuta dal paese”. A cambiare rispetto al bonus 200 euro è principalmente il criterio reddituale: la soglia limite passa da 35mila a 20mila euro.

Il bonus è stato liquidato da Inps a novembre, senza la necessità che fosse trasmessa alcuna istanza, ai soggetti residenti in Italia e titolari all’1 ottobre di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché titolari di trattamenti di accompagnamento alla pensione.

Hanno ricevuto il bonus senza domanda anche i lavoratori domestici, i nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza e delle indennità covid-19, i percettori di Naspi o Dis-Coll, i titolari dell’indennità di disoccupazione agricola di competenza 2021, i lavoratori autonomi occasionali e i lavoratori incaricati alle vendite a domicilio già beneficiari del bonus 200 euro.

Anche nel caso del bonus 150 euro, detto del diverso ancoraggio al criterio reddituale, i lavoratori dipendenti hanno potuto ricevere direttamente dal proprio datore di lavoro l’indennità con lo stipendio di novembre, previa la compilazione di un’autodichiarazione in cui ciascuno di loro precisasse “di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 19, commi 1 e 16 del decreto-legge n. 144/2022”.

Per accedere al beneficio era necessario avere a novembre una retribuzione imponibile ai fini previdenziali non eccedente l’importo di 1.538 euro al netto della tredicesima.

Anche in questo caso il bonus è stato riconosciuto in presenza di eventi tutelati che azzerassero la retribuzione di novembre. Per il suddetto mese, “i datori hanno assunto l’obbligo di pagare l’indennità anche ai lavoratori stagionali, a tempo determinato (esclusi gli operai agricoli), intermittenti e iscritti al Fpls, laddove in forza nello stesso mese e con il limite retributivo sopra indicato”.

Devono presentare domanda entro il 31 gennaio 2023 i lavoratori stagionali, a tempo determinato, intermittenti e iscritti al Fpls che non abbiano percepito la stessa dal datore di lavoro e che rientrano negli stessi parametri di chi ha ricevuto il bonus 200 euro, con l’unica differenza già specificata, relativa al reddito massimo percepito nel 2021.

Sono chiamati a presentare un’istanza anche i co.co.co., i dottorandi e gli assegnisti di ricerca con contratto attivo al 18 maggio 2022 e iscritti alla gestione separata.

Nel mese di novembre 2022 l’indennità è stata liquidata ai beneficiari dei trattamenti pensionistici, di assegno sociale, ai titolari di invalidità, ciechi e sordomuti, ai titolari di trattamenti di accompagnamento alla pensione, ai lavoratori domestici e ai nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

A febbraio 2023 il bonus sarà erogato ai titolari di Naspi, Dis-Coll, mobilità in deroga e trattamenti di importo pari alla mobilità, disoccupazione agricola 2021, ai beneficiari delle indennità covid-19 di cui ai decreti Sostegni e Sostegni bis, ai lavoratori autonomi occasionali, agli incaricati di vendite a domicilio che hanno fruito del bonus 200 e ai lavoratori chiamati a presentare domanda.

19 Novembre 2022 · Gennaro Andele


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