DOMANDA
Un mese fa, esattamente il 14 marzo, ricevo dalla regione Campania una ingiunzione di pagamento alla tassa automobilistica del 2015, che invece io ho regolarmente pagato, on line, direttamente all’ACI sul loro sito.
Tramite gli indirizzi da loro specificati, ovvero la loro Pec Campania e anche tramite il sito ACI Assistenza bollo, ho detto che ho pagato mandando una copia della ricevuta bollo dell’anno 2015 (che visto come si lavora in Italia, è meglio conservarle a vita qualsiasi ricevuta).
Ebbene, dopo un mese non ho ricevuto alcuna notizia di un loro riscontro e non vorrei che trascorsi i 60 giorni, continuando a far finta di non aver ricevuto niente, questi provvedano al pignoramento della somma che ho già pagato regolarmente. Cosa posso fare ancora, ma poi dico ma è normale una cosa del genere, prima ti accusano e poi non rispondono.
RISPOSTA
Se lei ha conservato la ricevuta di pagamento e l’attestato di consegna della PEC inviata, può stare tranquillo: qualora il concessionario della Campania per la riscossione dei tributi procedesse con azione esecutiva, lei potrebbe bloccare tutto sul nascere esibendo la ricevuta di pagamento (in via amministrativa e senza bisogno di ricorrere ad avvocati).
Per quanto riguarda l’omessa risposta, possiamo dire che la Pubblica Amministrazione Italiana (di Stato, Regionale e Comunale oltre a quella Provinciale, quando non ancora abolita) non ha mai brillato nella cortesia verso i cittadini. Prima, figurarsi adesso che i fannulloni stanno tutti a casa grazie allo smart working, in altre faccende affaccendate.
Pertanto è normale che la PA ti notifichi una ingiunzione di pagamento sulla base di un errore dei propri sistemi informativi e poi, dopo averti dato fastidio e messo in inutile allarme, una volta ricevuto l’attestato di avvenuto pagamento, nemmeno si curi di risponderti, non tanto per scusarsi, ma almeno per comunicare di aver preso atto che nulla dovevasi per la tassa automobilistica 2015 e che l’ingiunzione poteva considerarsi annullata. Infatti, ai sudditi non sono dovute non solo le scuse, ma nemmeno le spiegazioni.
14 Aprile 2021 - Rosaria Proietti