Benzina e prezzi in salita – Nuovo intervento sulle accise?


il Governo è già intervenuto per porre un freno alla situazione, disponendo il taglio delle accise che però scadrà fra poco più di un mese

Dopo tutto l’inferno di qualche settimana fa, dove, vista l’impennata dei prezzi della benzina, il governo era intervenuto con un taglio sulle accise, siamo di nuovo qui, con prezzi del carburante in forte rialzo.

E adesso? Cosa facciamo? Ci aiuterà qualcuno?

In questi mesi il Governo è intervenuto per porre un freno alla situazione, disponendo il taglio delle accise che però scadrà fra poco più di un mese, l’8 luglio 2022: un nuovo intervento sulle accise statali è molto probabile.

Banalmente l’aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell’Iva.

Ora bisognerà però verificare se l’extragettito Iva sarà sufficiente a finanziare la proroga della misura e fino a quando.

Finora l’amministrazione Draghi ha già varato due decreti ministeriali e due decreti legge, per un totale di 3,36 miliardi di euro.

Ora si auspica che la riduzione delle accise venga innalzata “di almeno altri 10 centesimi di euro, superando i vincoli europei che scatterebbero per il gasolio”.

I dati ufficiali pubblicati del ministero della Transizione Ecologica sono preoccupanti.

La benzina, nonostante l’intervento del Governo pari a 30,5 centesimi, da due settimane è tornata a prezzi superiori a quelli decollati dopo l’invasione dell’Ucraina.

Si parla di 1,869 euro al litro rilevati il 28 febbraio (qui spieghiamo perché la benzina aumenta anche con i tagli delle accise).

Per il gasolio “peggio ancora: non è mai sceso sotto i rialzi seguiti allo scoppio del conflitto, ossia ai 1,740 euro al litro.

Da quando è iniziata la guerra, il 24 febbraio, un litro di benzina costa oltre 3 centesimi in più (+3,552), per un rialzo dell’1,9% pari a 1 euro e 78 centesimi per un pieno da 50 litri. Il diesel mostra un incremento maggiore di 9 centesimi (+9,043), per un rincaro percentuale del 5,3% pari a 4 euro e 52 centesimi a rifornimento.

Rispetto a un anno fa, per un litro di verde si spende il 20% in più e il 26% per il diesel.

I rincari si traducono così in un aggravio di 264 euro per una famiglia che fa due pieni da 50 litri al mese.

3 Giugno 2022 · Giovanni Napoletano

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