DOMANDA
Ho ricevuto decreto ingiuntivo del Giudice di Pace per un debito di una carta di credito non pagato: ci deve essere stato già un tentativo dell’Ufficiale Giudiziario per la notifica dell’atto di precetto(il decreto ingiuntivo l’ho regolamento ricevuto). Ho scritto una prima e-mail con Posta Elettronica Certificate (PEC) all’avvocato di controparte con una mia proposta di saldo e stralcio o di rateazione, ma è stata rifiutata dall’assistita dell’avvocato. Ho chiesto allora di farmi una proposta ma ho ricevuto questa criptica risposta:
Gentile Signore,
la presente al fine di formalizzare espresso consenso per trattare direttamente con la società nostra assistita per la posizione in oggetto.
Cordiali Saluti,
Qual è il significato della PEC? Non è che accettando si considerano incaricati anche da me e poi mi chiedono la parcella? Considerate te che il debito originale è di 600 euro!
Grazie della cortese risposta.
RISPOSTA
Conoscendo l’esosità degli avvocati in generale, non si può escludere che la formula da inviare via PEC possa anche nascondere il conferimento di un mandato (con conseguente obbligo di pagamento parcella) per raggiungere un accordo a saldo stralcio fra debitore e creditore, anche se, nella fattispecie, si configurerebbe un evidente conflitto di interesse (può darsi che gli avvocati dello studio legale siano due, uno curerebbe la parte creditrice, l’altro tutelerebbe gli interessi del debitore).
Il suggerimento è quello di non rispondere direttamente alla PEC e di contattare lo studio legale per chiarire lo scopo della formalizzazione dell’espresso consenso a trattare. Una volta conosciuto l’importo della parcella eventualmente dovuta all’avvocato in caso di accordo e l’entità dello sconto, il debitore ha tutti gli elementi per capire se conviene pagare a saldo stralcio oppure l’importo precettato.
3 Maggio 2023