Aggressione in consolato estero in Italia – Come devo regolarmi con le forze dell’ordine e l’Autorità Giudiziaria?












Giorni fa mi trovavo nel consolato filippino di una città italiana: all’interno del consolato ci lavora un portiere italiano con mansioni di portiere disarmato. Costui è dipendente di una coop esterna italiana. A seguito di una discussione animata siamo addivenuti alle mani per il suo comportamento poco professionale. Mi hanno dato una prognosi di 7 giorni mentre lui ne ha ricevuti 20 per fratture. Come devo regolarmi con le forze dell’ordine intervenute?

Il codice penale italiano, all’articolo 581, prevede che chiunque percuote qualcuno, a meno che non vi siano altre gravi conseguenze, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a sei mesi.

Pertanto, non le resta che sporgere querela nei confronti del portiere, anche considerando l’eventualità che quest’ultimo, il quale sembra avere avuto la peggio (almeno a giudicare dal referto ospedaliero) e si trovava sul posto per svolgere mansioni attinenti la sicurezza del consolato, abbia già provveduto in tal senso.

Per presentare la querela è consigliabile l’assistenza tecnica di un avvocato.

Almeno così potrà sperare di raggiungere un accordo con il portiere per una successiva remissione bilaterale. Non sottovaluti la questione che le potrebbe comportare l’obbligo ad un congruo risarcimento danni.

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14 Marzo 2018 · Marzia Ciunfrini