Contraddittorio fisco-contribuente » Non prima di ogni iscrizione a ruolo

Contraddittorio fisco-contribuente non prima di ogni iscrizione a ruolo ma solo se c’è incertezza.

Infatti, per la riscossione delle imposte, l’amministrazione finanziaria non è obbligata al contraddittorio preventivo col contribuente.

In tutti i casi in cui si deve procedere ad iscrizione a ruolo, ma solo se esistono incertezze su aspetti importanti della dichiarazione.

Questo è quanto deciso dalla Corte di Cassazione con sentenza 27455/13.

Analisi della sentenza su contraddittorio ed iscrizione a ruolo

Per la riscossione delle imposte, l’amministrazione finanziaria non è obbligata al contraddittorio preventivo col contribuente ed in tutti i casi in cui si deve procedere ad iscrizione a ruolo, ma solo se esistono incertezze su aspetti importanti della dichiarazione.

Con la pronuncia in esame, la Cassazione ricorda innanzitutto che la cartella con cui il fisco chiede il pagamento dei tributi non ha bisogno di motivazione.

Inoltre, il difetto di motivazione della cartella esattoriale, non può portare alla dichiarazione di nullità, quando la stessa sia stata impugnata dal contribuente, il quale abbia dimostrato di avere piena conoscenza dei presupposti dell'imposizione, per averli puntualmente contestati, ma abbia omesso di allegare e specificamente provare quale sia stato in concreto il pregiudizio che il vizio dell'atto abbia determinato al suo diritto di difesa.

In particolare, in tema di riscossione delle imposte, l'articolo 6, comma 5, della legge 212/00 non impone l’obbligo del contraddittorio preventivo in tutti i casi in cui si debba procedere ad iscrizione a ruolo, ma soltanto qualora sussistano incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione.

16 Gennaio 2014 · Giorgio Valli