Conto corrente su cui è disposto pignoramento presso terzi » L’imposta di bollo alla banca è comunque dovuta

Conto corrente sottoposto a pignoramento presso terzi: l'istituto di credito è legittimato a trattenere l’imposta di bollo per dei soldi che, ormai, non sono più nella disponibilità del titolare?

Chiariamo subito la questione: il presupposto dell’imposta di bollo sui conti correnti bancari non risiede nel fatto che il correntista abbia o non abbia la disponibilità delle somme risultanti dal saldo disponibile dello stesso, attenendo invece agli estratti conto inviati dalle banche alla propria clientela.

Pertanto, la banca è legittimata a trattenere il compenso.

La normativa vigente, infatti, prevede che sia applicata un'imposta di bollo di 34,20 euro annuali per gli estratti conto inviati dalle banche ai clienti.

Dunque, l’imposta di bollo, dovuta nella misura accennata, è riferita al cliente persona fisica e proporzionata al relativo periodo a cui si riferisce il rendiconto e cioè annuale, semestrale, trimestrale o mensile.

Dove, invece, il cliente non sia persona fisica, l’importo annuale dell’imposta è pari a 100 euro.

Infine, qualora il rapporto di conto corrente intestato a persona fisica abbia una giacenza media inferiore a 5.000 euro, l’imposta non va corrisposta.

Tornando, comunque, alla questione di cui sopra, è possibile affermare che anche se il conto corrente è stato pignorato dal creditore e, pertanto, il correntista non ha più la disponibilità del proprio conto, la banca è autorizzata ad addebitare comunque le somme dovute per l’imposta di bollo.

10 Ottobre 2014 · Gennaro Andele