Cattivo pagatore a cui è stata rifiutata l’apertura di un mutuo

Cattivo pagatore e mutuo prima casa negato

Io e mio marito abbiamo chiesto mutuo prima casa di 50 mila euro: abbiamo così scoperto, dopo 15 giorni di pratica avviata e in seguito rifiutata, che mio marito risulta cattivo pagatore.

Abbiamo indagato ed effettivamente ad aprile 2009 ha ritardato di pagare 3 rate di 55€ a una finanziaria per poi saldare il tutto a fine giugno 2009.

Quindi il suo nome rimane legato alla sigla di cattivo pagatore nella banca dati di queste società fino a giugno 2011 (24 mesi per 2 o più rate tardive).

Ora, il direttore di banca ci ha detto che cercherà comunque di far ricominciare la pratica e di non far tener conto di questi ritardi rate e segnalazioni CRIF. io e mio marito siamo in separazione dei beni.

Le miei domande sono:
1) può una banca non tener conto delle segnalazioni del CRIF e accettare la pratica di mutuo?

2) se non dovesse accettare neanche questa volta,nonostante la “buona parola” del direttore della filiale, (dove siamo buoni clienti e sempre solventi da anni) è possibile che sia solo io a richiedere il mutuo con un garante?

3) il mio reddito è saltuario e da lavoratrice autonoma, quindi molto più difficile da dimostrare per ottenere il mutuo, anche se la cifra non è alta.

4) è inoltre possibile sostituire con il nome di mio marito, a quello del garante, da giugno 2011, quando cancelleranno la segnalazione di cattivo pagatore?

Cattivo pagatore e mutuo negato - Le motivazioni

1) può una banca non tener conto delle segnalazioni del CRIF e accettare la pratica di mutuo?

La banca è un soggetto privato che risponde del proprio operato ai propri azionisti (salvo illeciti per i quali risponde alla magistratura e agli organi di vigilanza di Banca d'Italia).

Pertanto può, all'interno di ben precise politiche di credito (che hanno regole che in presenza di valide motivazioni possono però essere derogate) fare quello che vuole.

Perciò, sì, "volendo" la regola può essere derogata. Non so però se il vostro direttore ha forza abbastanza presso gli organi decisionali della banca per portare avanti la vostra istanza.

2) se non dovesse accettare neanche questa volta,nonostante la “buona parola” del direttore della filiale, (dove siamo buoni clienti e sempre solventi da anni) è possibile che sia solo io a richiedere il mutuo con un garante?

Teoricamente sì, soprattutto se siete in regime di separazione dei beni, suo marito entrerà soltanto come datore di ipoteca, e potrebbe non essere richiesta la sua situazione nelle banche dati creditizie.

3) il mio reddito è saltuario e da lavoratrice autonoma, quindi molto più difficile da dimostrare per ottenere il mutuo, anche se la cifra non è alta.

Per quanto riguarda il reddito, essendo lavoratrice autonoma conta quello annuale. Se la cifra non è alta e c'è un garante, forse ci si può arrivare.

4) è inoltre possibile sostituire con il nome di mio marito, a quello del garante, da giugno 2011, quando cancelleranno la segnalazione di cattivo pagatore?

Non è gratis, ma tutto è possibile. Mi spiego. sostituire un nome ad un altro nel mutuo è pressoché impossibile. Però nulla vieta di sostituire il mutuo con un altro, magari più conveniente, in cui le figure di riferimento siano diverse.

Certo, ci sono da accollarsi nuovamente le spese di istruttoria e quelle di notaio (solo per la parte "mutuo" e non per la parte compravendita), ma si può fare.

Impossibile invece avvalersi della portabilità del mutuo perché uno dei requisiti è che ciascuno dei componenti del primo mutuo rimanga nel suo ruolo anche nel secondo.

13 Novembre 2012 · Simone di Saintjust


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