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Articolo 6 del decreto legge 193/16 sulla definizione agevolata delle cartelle di pagamento affidate agli agenti della riscossione negli anni dal 2000 al 2016 – il testo

24 Ottobre 2016 - Patrizio Oliva


Relativamente ai carichi inclusi in ruoli, affidati agli agenti della riscossione negli anni dal 2000 al 2016, i debitori possono estinguere il debito senza corrispondere le sanzioni incluse in tali carichi, gli interessi di mora di cui all'articolo 30, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, ovvero le sanzioni e le somme aggiuntive di cui all'articolo 27, comma 1, del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, provvedendo al pagamento integrale, anche dilazionato, entro il limite massimo di quattro rate, sulle quali sono dovuti gli interessi nella misura di cui all'articolo 21, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973: delle somme affidate all'agente della riscossione a titolo di capitale e interessi; di quelle maturate a favore dell'agente della riscossione, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, a titolo di aggio sulle somme di cui [ ... leggi tutto » ]


Polizze vita dormienti – come presentare domanda di rimborso

20 Febbraio 2016 - Giovanni Napoletano


Per le polizze assicurative a copertura del rischio morte, scadute o per le quali il decesso dell'assicurato si è verificato a partire dal 1° gennaio 2006 la richiesta di rimborso del capitale doveva essere effettuata entro due anni (prescrizione biennale del diritto a riscuotere il capitale assicurato). A far data dal 1° aprile 2010 il termine di prescrizione del diritto a riscuotere il capitale assicurato di una polizza a copertura del rischio morte dell'assicurato è stato portato, per legge, di nuovo a 10 anni. Vittime di legislatori arruffoni ed incompetenti (quando non si voglia adombrare il sospetto di indecente collusione con le lobbies delle compagnie di assicurazione) sono stati pertanto tutti gli intestatari di polizze scadute dopo il 1° gennaio 2006, nonché i beneficiari degli assicurati deceduti a partire dal 1° gennaio 2006, che non hanno esercitato per tempo (entro due anni dalla scadenza naturale della polizza o dall'evento morte) [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento del conto corrente su cui affluiscono accrediti di stipendio o pensione – approfondimenti

22 Novembre 2015 - Simonetta Folliero


Il calcolo della quota impignorabile delle disponibilità giacenti nel conto corrente dove affluiscono stipendi e pensioni Come ormai sappiamo, l'articolo 545 del codice di procedura civile, a far data dal 21 agosto 2015, vige nella versione che recepisce le modifiche apportate dal decreto legge 83/15. In pratica, le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza, nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore, possono essere pignorate, per l'importo eccedente il triplo dell'assegno sociale, quando l'accredito ha luogo in data anteriore al pignoramento. Se il conto corrente intestato al debitore è destinato esclusivamente agli accrediti di pensione e stipendio (oltre che, naturalmente, ai prelievi) ci chiediamo quale sia la somma effettivamente pignorabile dal [ ... leggi tutto » ]


Tassi d’interesse a usura nei finanziamenti (mutui e prestiti e altro) » verifica, tutela e rimborso: ecco come fare

24 Aprile 2015 - Andrea Ricciardi


Tassi d'interesse a usura nei finanziamenti ( mutui e prestiti e altro) » Verifica, tutela e rimborso: ecco come fare Come noto, il tasso usurario rappresenta il limite oltre il quale il tasso di interesse praticato nel finanziamento è , appunto, usurario: esso viene calcolato aumentando della metà il tasso effettivo globale medio relativo alla categoria di operazioni alla quale appartiene quella effettuata. Tale tasso effettivo globale medio si trova indicato nell'apposita Tabella di rilevazione pubblicata ogni trimestre sulla Gazzetta Ufficiale, che le Banche e gli intermediari finanziari sono tenuti ad esporre in ogni sede o dipendenza aperta al pubblico. Chi ha contratto un mutuo, o un prestito, e ha il sospetto che ci sia stata un po troppa disinvoltura nell'applicazione dei tassi di interesse, ha la possibilità di verificare la sua posizione debitoria e ottenere non solo la ridefinizione del tasso applicato ma anche la restituzione di quanto pagato in [ ... leggi tutto » ]


Prestiti a tasso fisso e usura intervenuta – il creditore è tenuto a rimborsare il debitore

3 Dicembre 2014 - Tullio Solinas


Cosa accade se, dopo la stipula di un contratto di prestito, la successiva discesa dei tassi di interesse conduce il tasso fisso stipulato a superare la soglia di usura? Evidentemente, la questione riguarda solo i prestiti a tasso fisso, esposti al rischio di usura sopravvenuta perché, in questo caso, il debitore si assume il rischio dei tassi discendenti ed il creditore quello dei tassi crescenti: i prestiti a tasso variabile, invece, incorporano un meccanismo di adeguamento continuo ai tassi di mercato. Secondo l'Arbitro Bancario Finanziario, nello scenario di una discesa notevole e costante dei tassi di mercato, il creditore è tenuto a rendere partecipe il debitore dei vantaggi economici connessi con la riduzione del costo della provvista; in tal modo si concretizzano anche le finalità calmieratrici insite in qualsiasi sistema di contrasto dell'usura. In pratica, in caso di discesa dei tassi medi rilevati dalla Banca d'Italia, se quelli pattuiti per [ ... leggi tutto » ]