sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di risarcimento danni


Il risarcimento dei danni subiti da una società di persone non può essere chiesto dal singolo socio

26 Settembre 2015 - Piero Ciottoli


Qualora vengano posti in essere atti in danno di una società di persone, la legittimazione ad agire per il risarcimento dei danni spetta esclusivamente alla società e non al singolo socio, attesa l'autonomia patrimoniale della società, costituente entità distinta dai soci, con un proprio patrimonio e con una propria capacità di agire a tutela del medesimo, a mezzo dei legali rappresentanti. Il danno sofferto dal socio per il fatto illecito di un terzo, che abbia leso il patrimonio societario, è un danno meramente indiretto e mediato, per il cui ristoro il socio non ha azione diretta nei confronti del terzo autore dell'illecito, essendo, invece, la società l'unico soggetto legittimato ad agire per la reintegrazione del patrimonio sociale. E' queto il principio giuridico enunciato dai giudici del Consiglio di Stato nella sentenza 4353/15. [ ... leggi tutto » ]


Il risarcimento del danno causato da un veicolo di cui il danneggiato, pur avendone tempo e modo, non annota il numero di targa, non può essere richiesto al fondo di garanzia per le vittime della strada

22 Settembre 2015 - Giuseppe Pennuto


In tema di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli, il danneggiato il quale promuova richiesta di risarcimento nei confronti del fondo di garanzia per le vittime della strada, sul presupposto che il sinistro sia stato cagionato da veicolo non identificato, ha l'onere di provare sia che il sinistro si è verificato per condotta dolosa o colposa del conducente di un altro veicolo, sia che questo è rimasto sconosciuto. A tal fine è sufficiente dimostrare che, dopo la denuncia dell'incidente alle competenti autorità di polizia, le indagini compiute o quelle disposte dall'autorità giudiziaria, per l'identificazione del veicolo investitore, abbiano avuto esito negativo, senza che possa addebitarsi al danneggiato l'onere di ulteriori indagini articolate o complesse, purché egli abbia tenuto una condotta diligente mediante formale denuncia dei fatti ed esaustiva esposizione degli stessi. La prova che il danneggiato è tenuto a fornire che il danno sia stato [ ... leggi tutto » ]


Contratto di compravendita – il mediatore che attesta la regolarità edilizia dell’immobile risarcisce l’acquirente per la presenza di una veranda non condonata e non condonabile

17 Settembre 2015 - Piero Ciottoli


Il codice civile impone al mediatore di comunicare alle parti le circostanze a lui note, relative alla valutazione e alla sicurezza della compravendita immobiliare, che possono influire sulla sua conclusione. Lo stesso codice civile pone in risalto la natura professionale dell'attività del mediatore subordinandone l'esercizio all'iscrizione in un apposito ruolo, che richiede determinati requisiti di cultura e competenza, e condizionando all'iscrizione stessa la spettanza del compenso. Con la conseguenza che il mediatore, pur non essendo tenuto, in difetto di un incarico particolare in proposito, a svolgere specifiche indagini di natura tecnico-giuridica (come l'accertamento della regolarità edilizia ed urbanistica dell'immobile oggetto del trasferimento) è gravato, tuttavia, dall'obbligo di comunicare le circostanze a lui note o comunque conoscibili con la comune diligenza che si richiede al mediatore. Il mediatore, inoltre, non può fornire informazioni su circostanze delle quali non abbia consapevolezza e che non abbia controllato, poiché il dovere di correttezza e [ ... leggi tutto » ]


Limiti al principio di affidamento nella circolazione stradale – esempi pratici

9 Settembre 2015 - Giuseppe Pennuto


Il principio di affidamento nella circolazione stradale - Di cosa si tratta e le limitazioni imposte dal Codice della strada Nell'ambito della circolazione stradale il principio di affidamento, vale a dire la possibilità di fare affidamento sull'altrui correttezza, assicura la regolarità della circolazione, evitando l'effetto paralizzante di dover agire prospettando tutte le altrui possibili trascuratezze altrui. Il principio circoscrive entro limiti plausibili, ed umanamente esigibili, l'obbligo di rapportarsi alle altrui condotte. D'altra parte, il codice della strada presenta norme che sembrano estendere al massimo l'obbligo di attenzione e prudenza, sino a comprendere il dovere di prospettarsi le altrui condotte irregolari. Tali norme, tuttavia, non possono essere lette in modo tanto estremo da enucleare l'obbligo generale di prevedere e governare sempre e comunque il rischio da altrui attività illecita. Vi sono aspetti della circolazione stradale che per forza implicano un razionale affidamento: di fronte ad una strada il cui il senso [ ... leggi tutto » ]


Quando l’infortunio occorso nel tragitto fra casa e lavoro non può essere considerato in itinere

8 Settembre 2015 - Annapaola Ferri


In materia di infortunio sul lavoro in itinere, la normativa vigente delimita l'operatività della garanzia assicurativa obbligatoria dell'INAIL ed il diritto al relativo risarcimento: l'assicurazione comprende tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un'inabilità temporanea assoluta che importi l'astensione dal lavoro per più di tre giorni. Salvo il caso di interruzione o deviazione del tutto indipendenti dal lavoro o, comunque, non necessitate, l'assicurazione comprende gli infortuni occorsi alle persone assicurate durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, durante il normale percorso che collega due luoghi di lavoro se il lavoratore ha più rapporti di lavoro e, qualora non sia presente un servizio di mensa aziendale, durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di [ ... leggi tutto » ]