Cambializzazione dei debiti – accettarla significa preparare il cappio al boia

Cambializzazione dei debiti – accettarla significa preparare il cappio al boia

All'accordo transattivo si aggiunge, non di rado, un piano di rientro del debito basato su una rimodulazione degli importi e delle scadenze convenute nel contratto originario. Si tratta, in pratica, di un piano di rateazione tipico di una operazione di consolidamento dell'esposizione debitoria: rate di importo più contenuto a fronte di un periodo di ammortamento di  durata maggiore.

Alcune società di recupero crediti propongono, all'accettazione del debitore, un accordo transattivo che prevede una ipotesi a saldo e stralcio delle posizioni debitorie pregresse, con un abbattimento degli importi a capitale e una riduzione degli interessi maturati.

Ecco, dunque, pronto  il piano di rientro a saldo e stralcio dei debiti pregressi. E' a  questo punto che, il più delle volte, viene servita la polpetta avvelenata.  Si chiama "cambializzazione del debito". Si propone, cioè,  l'accettazione del "vantaggioso" accordo subordinandolo alla sola condizione che il debitore  emetta cambiali, a beneficio della società di recupero crediti, in numero, importo e scadenze temporali che ricalcano  quanto previsto nel piano di rientro a saldo e stralcio dei debiti pregressi.

Perchè per la società di recupero crediti è di vitale importanza l'emissione di cambiali da parte del debitore?

Per comprendere lo spiccato tropismo delle società di recupero crediti verso la cambiale, definiamo innanzitutto cosa è una cambiale:  si tratta un titolo di credito che contiene la promessa o l’ordine di pagare una certa somma, ad una determinata scadenza, in un certo luogo, a favore di chi risulta legittimamente possessore del titolo.

A parte la definizione, però, l'aspetto che maggiormente  interessa la società di recupero crediti è un'altro.

La cambiale è un titolo esecutivo. Cosa vuol dire?

Vuol dire che nel caso in cui, per una qualsiasi motivazione, non siete più in grado di pagare le rate dell'accordo a saldo e stralcio (cioè le cambiali) la società di recupero crediti non deve necessariamente chiedere  al giudice un decreto ingiuntivo, ma può procedere al pignoramento di beni mobili ed immobili del debitore con  un semplice precetto.

Per illustrare la differenza fra le due diverse procedure giudiziali (decreto ingiuntivo+precetto e precetto) esaminiamo l'immagine seguente:
giudiziale-1

Tenendo in conto che per ottenere un decreto ingiuntivo sono necessari  tempi mediamente lunghi e comunque  non certi (oltre a spese legali non trascurabili) si capisce perchè le società di recupero crediti propongano la cambializzazione del debito.

Una motivazione ampiamente sufficiente  acchè i debitori non firmino mai cambiali a  beneficio delle società di recupero crediti.

6 Agosto 2008 · Paolo Rastelli