Fatture energia elettrica e gas: arrivano i cacciatori di bollette » Eni, Enel, Edison e Sorgenia si affidano a società di recupero crediti

Fatture energia elettrica e gas: arrivano i cacciatori di bollette » Eni, Enel, Edison e Sorgenia si affidano a società di recupero crediti

Le società erogatrici di energia non riescono più a riscuotere le somme delle fatture inviate ai consumatori, così, entrano in scena i cacciatori di bollette: scopriamo chi sono.

Dall'inizio della crisi, ormai circa 10 anni fa, molte famiglie e aziende italiane sono in difficoltà.

Chi ha perso il proprio lavoro, chi gli investimenti effettuati.

E tra le due categorie sorge un inconveniente comune, il pagamento delle bollette.

E già, potrebbe sembrare poca cosa ma in Italia ci sono circa 380.000 utenti che non pagano le fatture dei servizi di luce e gas.

Le sorelle Eni, Enel, Edison, Eon energia e Sorgenia non riescono a riscuotere le somme spettanti e inoltre, per legge devono mantenere una fornitura minima alle famiglie.

A questo punto entrano in scena i cacciatori di bollette, ovvero un team di specialisti del recupero dei crediti cosiddetti deteriorati che fanno capo alla Davis & Morgan.

Chi sono i cacciatori di bollette e come agiscono

Nel paragrafo che segue, vi spieghiamo, in sostanza, chi sono i famigerati cacciatori di bollette e come agiscono.

Ormai, all'appello mancano circa 259 milioni di euro dovuti da 380.000 debitori.

E così, le società erogatrici hanno deciso di affidare la ricerca dei creditori a una società specialista nella riscossione, la Davis & Morgan.

Gli operatori, ovvero i "cacciatori" si occuperanno di di sollecitare chi tarda nei pagamenti. Il tutto avverà con una raccomandata.

Dietro la Davis & Morgan c’è un team di una decina di banker.

L’idea di partenza è stata di intervenire su un mercato che negli ultimi anni ha preso consistenza.

Secondo l’Unirec (l’associazione nazionale dei recuperatori di crediti) solo nel 2015, ultimo anno disponibile, ammontava a 6,4 miliardi il valore delle bollette non pagate solo in quell’anno.

Si tratta di fatture che le utility non possono prescrivere e che di fatto rinnovano di anno in anno per mantenere vivo il credito oppure cercano di trovare accordi di riscadenziamento del debito.

Le aziende possono al massimo ridurre l’erogazione di elettricità e gas alle famiglie mentre è loro facoltà scegliere di bloccare le forniture alle imprese.

Ma di più non possono fare, quanto meno i grandi gruppi come Eni o Enel.

Gli intermediari finanziari si sostituiscono così alle aziende provando a recuperare il credito attraverso formule negoziali o piani di rimborso.

Ma a quanto si compra una bolletta non pagata? Il costo va dal 2% fino al 10% del valore nominale.

Se il pacchetto di scaduti è nutrito, come nel caso dell’Eni, Davis & Morgan procederà a una cartolarizzazione dei crediti.

In pratica la società, che ha la licenza bancaria, costituirà un veicolo (special purpose vehicle) che emette obbligazioni senior e junior (hanno diritti diversi) che vengono poi sottoscritte in parte da D&M e per il resto da fondi inglesi e svizzeri che negli anni si sono specializzati in questo ambito.

Ovviamente i rischi sono elevati nel recupero delle bollette non onorate che però sono diventate ormai una vera e propria asset class.

Ma ovviamente anche i rendimenti sono interessanti: possono aggirarsi dal 10 al 13% a seconda della durata del finanziamento e delle diverse classi di obbligazionisti.

Business is business diceva un vecchio detto, e di fronte a potenziali guadagni c'è chi si tuffa anche in questo imprevedibile e redditizio mestiere.

Ma ovviamente esiste anche un elevato rischio nel provare a recuperare certi importi scaduti da tempo. Tuttavia, Eni, Enel, Edison, Eon energia e Sorgenia hanno già deciso.

Il buco di oltre 6,5 miliardi di bollette insolute nel solo 2015 pesano come un macigno nei bilanci, talvolta pubblici, delle imprese erogatrici di servizi.

Tutti avvisati quindi, i nuovi titolari dei crediti promettono soluzioni personalizzate.

Almeno così dicono.

25 Febbraio 2017 · Andrea Ricciardi


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