Automobilisti: attenzione a fare rifornimento carburante con carta di credito o bancomat » La grande truffa del blocco di somme a garanzia


La pratica del blocco di somme a garanzia quando si fa rifornimento carburante al self service e si paga con bancomat o carta di credito

Automobilisti: attenzione a fare rifornimento con bancomat

La pratica, purtroppo, molto diffusa, del blocco di somme a garanzia del rifornimento carburante per diversi giorni; quando, in alcuni distributori, si effettua il rifornimento di carburante con carta di credito o bancomat.

Vi è mai capitato di fare rifornimento di carburante presso un distributore automatico di benzina, pagando con bancomat o carta di credito una cifra, ad esempio, di 10 euro, e di vedervi contemporaneamente, per alcuni giorni, bloccata sul conto, non si sa come e perchè, una cifra di gran lunga superiore (molto spesso 101 euro)?

Ebbene, se non vi è ancora fortunatamente capitata questa brutta avventura, al contrario a molti si.

Sono molteplici, infatti, i casi segnalati, dovendo, dunque, dedurre che si tratta di una prassi molto diffusa la cui dinamica è sempre simile.

In tali fattispecie, qualsiasi sia l’importo di carburante che si acquista, 5, 10,15 o 50 euro, contestualmente all’addebito, avvenuto regolarmente, si aggiunge il blocco di un importo per alcuni giorni pari a circa 101 euro, valutazione forfettaria di un pieno.

Nessun segnale preventivo viene in qualche modo dato al cliente.

L'unica traccia effettiva è rinvenibile sul conto corrente dei clienti che, al momento di pagare, si vedono alterare ingiustamente e senza avviso alcuno la disponibilità del proprio conto.

Supponendo che, poi, si abbia a disposizione quella cifra, perché, altrimenti, sono guai ancora peggiori.

Infatti, nella maggioranza dei casi, si scopre solo se casualmente e in quel preciso momento si controlla il conto o se sulla carta si ha una disponibilità limitata coincidente con l’importo bloccato e, ciò a sorpresa preclude qualsiasi altro acquisto.

La cosa potrebbe dunque passare tranquillamente inosservata: se non ci si accorge che quella cifra è di fatto bloccata, dopo qualche giorno (in media 5 giorni, ma anche di più) la stessa viene liberata ed il gioco è fatto.

Nel frattempo, la domanda sorge spontanea: cosa succede nell'arco di quei giorni ai nostri soldi?

Vi immaginate il beneficio finanziario che i gestori di carte di credito, e, quindi, il settore bancario traggono potenzialmente da questa operazione, estesa ovviamente in modo massivo, ai danni dei loro clienti?

E’ ovvio che siamo di fronte a una procedura che vìola tutti i principi e le norme basilari sulla trasparenza, correttezza, informazione e pubblicità dei servizi di credito e pagamento.

Stiamo parlando di quelle stesse norme che, senza troppi problemi, vanno in deroga e vengono infrante a totale piacimento e interesse delle banche!

Associazioni dei consumatori e automobilisti truffati sulla vicenda della truffa alla pompa di benzina

Associazioni dei consumatori e automobilisti raccontano le loro opinioni sulla vicenda della truffa alla pompa di benzina con bancomat.

Fai benzina con carta di credito o bancomat alla colonnina del self service?

Come accennato, Il rischio è di vedersi soffiare, oltre ai soldi della benzina, anche 101 euro, una sorta di cauzione che viene restituita al conto corrente del cliente nei giorni successivi.

Per la banca si tratterebbe di una sorta di garanzia.

Il problema è che in buona parte dei distributori manca il cartello che avverte in anticipo del prelievo aggiuntivo.

Alcuni automobilisti, così, pensando alla fregatura, si sono rivolti chi alla banca, chi al benzinaio, e chi ancora a delle associazioni a tutela dei consumatori.

Le stesse, dopo le prime segnalazioni, hanno incaricato i propri legali di fare accertamenti e prendere iniziative.

Come primo provvedimento, probabilmente, ci sarà una segnalazione all’Authority competente, nella speranza che quanto prima ci sia un chiarimento o un pronunciamento normativo che faccia ordine nella materia.

Intanto vi proponiamo un racconto inerente alla vicenda:Sono andato a fare benzina un mercoledì sera prima di rientrare a casa, era sera ed era disponibile solo il self service non avevo contanti e ho usato il bancomat. Ho fatto dieci euro di benzina ma il giorno dopo, verificando online i movimenti del mio conto, mi sono accorto che oltre ai 10 euro me n’erano stati addebitati altri 101. Ho chiamato la mia banca per delle spiegazioni. Mi hanno risposto che è una prassi diffusa. In seguito, dopo 5 giorni lavorativi (7 contando il weekend), la somma è ricomparsa sul conto. Ma perché la banca si deve arrogare il diritto di prendere una somma dal mio conto senza che io ne sappia nulla? E se avessi avuto solo lo stretto necessario per fare i miei dieci euro di benzina?

La stessa cosa sarebbe successa a molti altri.

Il che fa pensare che dietro al “prelievo di garanzia” ci sia un accordo tra società petrolifere e istituti di credito.

Resta il fatto che l’addebito dovrebbe richiedere, se non un accordo preventivo tra banca e cliente, almeno un cartello di preavviso.

Libero poi il consumatore di fare benzina con la carta, cambiare stazione di servizio, o tornare il giorno dopo a distributore aperto.

Stando alle segnalazioni alcune restituzioni sarebbero state fatte a distanza di più giorni.

Ci sono anche clienti che si sarebbero accorti subito del prelievo aggiuntivo, grazie all'allarme che a ogni prelievo o pagamento carta-bancomat invia un messaggio sul telefonino.

Interpellando benzinaio, banca e gestore della carta nessuno però sarebbe riuscito a spuntarla.

Alcune associazioni di consumatori hanno consigliato agli associati di inviare una diffida all’istituto di credito che ha emesso la carta o il bancomat.

Aggiornamento

Dopo la redazione di quest’articolo, successivi approfondimenti hanno portato a stabilire che il problema riscontrato non è riconducibile alla società distributrice del carburante.

Infatti, il rifornimento di carburante in self-service pre-pay con pagamento a mezzo carta di credito/bancomat prevede che venga effettuata una pre-autorizzazione (in genere di 101 euro) pari al tetto massimo di carburante erogabile a ogni singola transazione (clausola, che, peraltro, si accetta esplicitamente con la sottoscrizione del contratto standard e della quale, come dice lei, si dovrebbe essere al corrente).

Tale meccanismo e i conseguenti tempi di riaccredito dell’importo al netto di quanto effettivamente addebitabile per il prelievo di carburante, non dipendono quindi dal gestore dell’impianto di distribuzione, né dalla società distributrice, ma sono di competenza del circuito bancario emittente della carta. E, quindi, il gestore della stazione di rifornimento non può essere tenuto a fornire una informazione della quale il cliente informato, e aduso a servirsi delle carte di credito, dovrebbe essere ampiamente al corrente.

Per lamentare, invece, eventuali eccessivi tempi di riaccredito dell’importo non utilizzato, è consigliabile presentare reclamo scritto alla banca emittente la carta e, successivamente, se del caso, adire l’Arbitro Bancario Finanziario.

2 Ottobre 2024 · Gennaro Andele


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