La vulnerabilità di sicurezza delle carte Bancomat dotate di banda magnetica
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La prime carte BANCOMAT (o l’equivalente BancoPosta) immesse sul mercato sono dotate solo di una banda magnetica. Nella banda magnetica vengono memorizzati i dati di addebito: tipicamente l’identificativo del cliente, quello dell’intermediario emittente (l’istituto bancario o Poste Italiane) ed il numero di conto corrente, visto che uno stesso cliente può essere intestatario di più rapporti presso il medesimo intermediario. A questa terna di informazioni corrisponde uno ed un solo PIN che è la sequenza di cinque cifre (segreta) fornita all’utilizzatore per autorizzare il prelievo di banconote dal distributore automatico (ATM – Automated Teller Machine).
La banda magnetica della carta Bancomat è facilmente clonabile. Al malfattore basta inserire nel lettore o “card reader” (in pratica, la fessura dove bisogna introdurre la carta) uno “skimmer”, un piccolo dispositivo, cioè, in grado di leggere i dati della banda magnetica. Per conoscere il PIN, e quindi poter prelevare le banconote, diverse sono le tecniche disponibili: una tastiera sottilissima che ricopre quella vera e registra i tasti premuti o una videocamera che riprende la digitazione. Con la tecnologia wireless, poi, i dati necessari alla clonazione (contenuto memorizzato nella banda magnetica e video sequenza di digitazione del PIN) possono essere trasmessi a breve distanza, ad esempio ad un computer posizionato all’interno di un’auto in sosta.
21 Dicembre 2014 · Simone di Saintjust
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