Aste immobiliari » Con la riforma della giustizia ecco quali sono i limiti all’incanto

Con la Riforma della Giustizia, grossi cambiamenti in materia di esecuzione forzata ed aste immobiliari: introdotti limiti per la vendita all'incanto.

La riforma della giustizia ha riformato in profondità tutto il processo civile, introducendo molte rilevanti novità anche in tema di processo di esecuzione forzata e, più in particolare, di espropriazione forzata

Come abbiamo accennato in un nostro precedente intervento la riforma ha previsto che, dopo una serie di ribassi di asta, se il prezzo battuto come base per l’esecuzione forzata dell’immobile si discosta troppo dall'effettivo valore di mercato, il giudice deve disporre la chiusura anticipata del processo esecutivo.

Ma non solo: sono stati inseriti degli importanti limiti per le vendite all'incanto.

E' stato disposto, infatti, che, quando il creditore procedente abbia pignorato dei diritti reali immobiliari (proprietà, usufrutto o nuda proprietà su terreni o edifici), il giudice deve, innanzi tutto, cercare di liquidare i beni attraverso una vendita senza incanto, cioè dando termine ai possibili interessati di avanzare delle offerte in busta chiusa.

L'offerta presentata che supera di almeno il 20% il prezzo base (fissato sulla base della stima) è senz'altro accolta.

Se ci sono offerte inferiori a tale valore, però, il giudice non può, come avveniva in passato, sempre disporre la vendita all'incanto (cioè con una gara pubblico in aumento), ma soltanto se ritiene probabile che l'incanto si possa concludere con l'aggiudicazione a un prezzo di almeno il 50% superiore rispetto a quello base.

Questa riforma consentirà l'accelerazione della fase della vendita forzata nelle espropriazioni immobiliari.

Gli altri vantaggi sono chiari: sarà consentito anche ad eventuali interessati, in qualche modo collegati con il debitore, di acquistare la proprietà dell’immobile con maggiore facilità, in qualche modo conservando, nel patrimonio familiare, il bene espropriato.

19 Novembre 2014 · Andrea Ricciardi




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