Accertamento fiscale » E’ legittimo se viene dichiarato dal contribuente un reddito inferiore alla soglia di povertà ISTAT

L'imprenditore dichiara un reddito inferiore alla soglia di povertà stabilita dall'Istat (Istituto Nazionale di Statistica)? L'accertamento fiscale è alle porte.

E' legittimo l'accertamento induttivo dell'imprenditore qualora lo stesso dichiari un reddito inferiore alla soglia ISTAT di povertà.

Da quanto si apprende dalla pronuncia in esame, è indice di una situazione commerciale anomala, la circostanza che un imprenditore dichiari un reddito di inferiore alla soglia di povertà individuata dall’ISTAT.

Tanto anomala da legittimare, di per sé, l'accertamento fiscale induttivo di maggiori ricavi.

A parere degli Ermellini, inoltre, spetta allora al contribuente, se vuol evitare le conseguenze, la dimostrazione di aver dichiarato quanto effettivamente guadagnato nel periodo di imposta incriminato. Diversamente, la ricostruzione del maggior reddito, con le conseguenti imposte e sanzioni, è inevitabile.

Come noto, quando l’utile dichiarato appare inverosimile ed eccessivamente basso per il tipo di attività commerciale svolta, l'accertamento fiscale è pressoché scontato e difficile da impugnare davanti al giudice.

Secondo quanto chiarito dai Giudici del Palazzaccio, infatti, un reddito dichiarato inferiore alla soglia di povertà media accertata dall'Istat è un indizio di per sé sufficiente a giustificarne la rettifica, poiché denota una situazione commerciale anomala.

Con la decisione la Corte chiarisce che, di fronte a tale comportamento antieconomico, capace di far derivare l’inattendibilità delle scritture, l’Ufficio è legittimato a dubitare della veridicità di quanto dichiarato, restando al contribuente l’onere di dimostrare l’effettiva sussistenza di un operare quasi in perdita.

21 Novembre 2014 · Paolo Rastelli