Uccidete il padre! Ma fatelo subito, prima che sia troppo tardi …

Ad aspettare ancora si rischia che sia il padre ad uccidere i figli. Anche se sono mille.

Dall'11 al 13 luglio si è svolto a Roma un evento organizzato dal gruppo iMille, dal titolo enfatico: "Uccidere il padre".

Presenti 25 oratori di "spicco", “tutti accomunati dall'essere nuova classe dirigente, dall'essere innovatori nelle proprie professioni, da essere un po’ di quell’aria fresca di cui il Partito Democratico e il paese hanno bisogno”. Tra gli altri: Mario Adinolfi, Giovanna Melandri, Ivan Scalfarotto, Marco Simoni e Luca Sofri.

Per farla breve, iMille sono un'associazione piuttosto liquida (non hanno nessun iscritto e una sola carica, il portavoce Marco Simoni) che lavorano da un anno a un progetto di rinnovamento della politica italiana di sinistra, e che hanno deciso di cogliere l'occasione della nascita del PD per attuare questo progetto.

L'obiettivo prossimo è costruire una classe dirigente futura del PD alternativa a quella che già era classe dirigente dei DS o della Margherita e dei loro generosi ma insoddisfacenti risultati nella crescita di questo paese.

Ma a quanto pare, come rileva Vittorio Zambardino nel suo NETMONITOR, la presenza di Giovanna Melandri indica che al parricidio partecipa anche la zia. Possibile, o si tratta di una quinta colonna infiltrata?

Forse, a giudicare dalle ultime dichiarazioni politiche, oltre al padre bisognerebbe eliminare immediatamente anche il "fratello" del padre. Quel Ciccio Rutelli, già trombato a Roma che sembra non abbia fatto alcun tesoro della dura lezione ricevuta. Come rileva Antonio Di Pietro, la strategia proposta da Cicciobelllo (alleanza con l'UDC) significherebbe praticamente vedere in Sicilia il PD fare campagna elettorale, alle prossime Europee, al fianco di don Totò Cuffaro.

Insomma, ragazzi, la vedo dura. Qui più che uccidere il padre, per salvare il PD, occorre progettare una strage.

Uòlter Veltroni ha resuscitato lo psiconano, perso le elezioni, distrutto la sinistra. Ora, con l'aut aut a Di Pietro e le inopportune e minacciose dichiarazioni in occasione del passaggio (guidato) di Touadi dall'IDV al PD, sta finendo il lavoro. Sta distruggendo anche l’opposizione. Fermatelo figli!!!

Possibile che nel Partito Democratico a rendersi conto dell'inadeguatezza conclamata di Walter Veltroni sia solo Arturo Parisi? Cioè l'arzillo nonnetto, tanto per restare nell'analogia familiare.

Durante l'ultima assemblea costituente, così Parisi ha apostrofato il comportamento di Uòlter: "Guardando Veltroni mi sembrava di stare nella gag di Totò. Sì, quella in cui un signore schiaffeggia Totò chiamandolo Pasquale, e più lo schiaffeggia e più Totò ride. Tanto che quello gli chiede: “Ma come, più io ti meno più tu ridi?” E Totò gli risponde: “E che sò Pasquale io? Volevo vedere dove andavi a finire”. Veltroni è così: pensa che gli schiaffi che gli han dato gli elettori siano sempre diretti al governo Prodi. E in questo modo siamo arrivati al ridicolo di un Pd che continua a presentarsi come partito a vocazione maggioritaria, mentre in Sicilia prende il 12,5 per cento”.

12 Luglio 2008 · Patrizio Oliva




Commenti e domande

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Una risposta a “Uccidete il padre! Ma fatelo subito, prima che sia troppo tardi …”

  1. Alex ha detto:

    Fantastico: il figlio del mandante dell’omicidio del Commissario Calabresi (un padre, quindi) s’inventa un inutile incontro autoreferenziale con sopra scritto “uccidere il padre”.

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