sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Sanzioni civili connesse ad omissione ed evasione contributiva – differenze

27 Agosto 2015 - Giorgio Valli


La normativa vigente (legge 388/00) prevede che i soggetti che non provvedono entro il termine stabilito al pagamento dei contributi o premi dovuti alle gestioni previdenziali ed assistenziali, ovvero vi provvedono in misura inferiore a quella dovuta, sono tenuti, nel caso di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi (omissione contributiva), il cui ammontare è rilevabile dalle denunce e/o registrazioni obbligatorie, al pagamento di una sanzione civile, in ragione d'anno, pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato di 5,5 punti; la sanzione civile non può essere superiore al 40 per cento dell'importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge. Quando si tratti, invece, di evasione contributiva connessa a registrazioni o denunce obbligatorie omesse o non conformi al vero, cioè nel caso in cui il datore di lavoro, con l'intenzione specifica di non versare i contributi o premi, occulta rapporti di lavoro in essere ovvero le [ ... leggi tutto » ]


Reati tributari e confisca per equivalente

26 Agosto 2015 - Giorgio Valli


Reati tributari e confisca per equivalente - Quali beni può riguardare In tema di reati tributari, il sequestro, sia quello diretto che quello finalizzato alla confisca per equivalente va riferito all'ammontare dell'imposta evasa, costituisce un indubbio vantaggio patrimoniale direttamente derivante dalla condotta illecita e, in quanto tale, riconducibile alla nozione di profitto del reato, costituito dal risparmio economico conseguente alla sottrazione degli importi evasi alla loro destinazione fiscale, di cui certamente beneficia il reo. A tal fine, per la quantificazione di questo risparmio, deve tenersi conto anche del mancato pagamento degli interessi e delle sanzioni dovute in seguito all'accertamento del debito tributario. In particolare, va sottolineato che l'IVA sottratta al fisco costituisce il profitto del reato. Qualora il profitto tratto da taluno dei reati sia costituito da denaro, l'adozione del sequestro preventivo non è subordinata alla verifica che le somme provengano dal delitto e siano confluite nella effettiva disponibilità dell'indagato, [ ... leggi tutto » ]


Agevolazioni fiscali prima casa – immobile di lusso se realizzato in aree destinate dagli strumenti urbanistici a ville o parco privato

12 Agosto 2015 - Giorgio Valli


Per stabilire se un'abitazione sia di lusso e, quindi, sia esclusa dai benefici per l'acquisto della prima casa, occorre far riferimento alle norme vigenti, secondo le quali è sufficiente ad attribuire la qualifica di lusso alle abitazioni la circostanza che siano state realizzate in aree destinate dagli strumenti urbanistici a ville o parco privato. Pertanto, l'immobile sito in zona qualificata dallo strumento urbanistico comunale come destinata a "ville con giardino" deve essere ritenuto abitazione di lusso, indipendentemente da una valutazione delle sue caratteristiche intrinseche costruttive, rilevando non già le caratteristiche di lusso intrinseche all'edificio qualificato come "villa", bensì la collocazione urbanistica, la quale costituisce indice di particolare prestigio, e risulta, quindi, caratteristica idonea, di per sé, a qualificare l'immobile come "di lusso". Questa la decisione adottata dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 16025/15. [ ... leggi tutto » ]


Decadenza della pretesa di applicazione dell’aliquota ordinaria per l’imposta di registro conseguente a revoca delle agevolazioni fiscali connesse all’acquisto della prima casa

30 Luglio 2015 - Giorgio Valli


L'avviso di liquidazione dell'imposta di registro con aliquota ordinaria e connessa soprattassa, a carico del compratore di un immobile abitativo che abbia indebitamente goduto, in sede di registrazione del contratto, del trattamento agevolato per l'acquisto della prima casa, è soggetto a termine triennale di decadenza. Tale termine di decadenza decorre a partire dalla data in cui l'avviso può essere emesso, e cioè dal giorno della registrazione, quando i benefici non spettino per la falsa dichiarazione, nel contratto, dell'indisponibilità di altro alloggio o della mancata fruizione in altra occasione dell'agevolazione, o per l'enunciazione, nel contratto stesso, di un proposito di utilizzare direttamente il bene a fini abitativi già smentito da circostanze in atto. Invece, il termine triennale di decadenza per l'avviso di liquidazione dell'imposta di registro con aliquota ordinaria e connessa soprattassa, a carico del compratore di un immobile abitativo che abbia indebitamente goduto, in sede di registrazione del contratto, del [ ... leggi tutto » ]


L’antieconomicità dell’attività esercitata può legittimare l’accertamento induttivo

10 Luglio 2015 - Giorgio Valli


Vero che l'accertamento induttivo non è consentito senza una ricostruzione sistematica dei ricavi fondata su dati precisi e concordanti da parte dell'Agenzia delle entrate. Tuttavia, è anche vero che l'accertamento induttivo del reddito può essere consentito anche in presenza di scritture contabili formalmente corrette, qualora la contabilità possa essere considerata complessivamente inattendibile, in quanto confliggente con regole fondamentali di ragionevolezza. In particolare, l'assoluta antieconomicità dell'attività esercitata dal contribuente alla luce dell'esiguità del reddito dichiarato, giustifica l'accertamento induttivo. In pratica, un comportamento assolutamente contrario ai canoni dell'economia, che il contribuente non riesce a motivare nella fase di contraddittorio, e una condotta non ispirata ai normali criteri di economicità dell'imprenditore (principio del massimo risultato e del minimo mezzo), in contrasto con le scelte del buon senso e prive di razionale motivazione, possono integrare quei requisiti di gravità, precisione e concordanza che legittimano l'accertamento induttivo. Questo il convincimento dei giudici della Corte di [ ... leggi tutto » ]